MESSINA – Continua l’autolesionismo del Cas, dopo l’annuncio in pompa magna dell’avvio dei lavori sulla tratta A18, le recenti piogge hanno messo a nudo le carenze dei lavori “l’asfalto nuovo si stacca dalla base creando crepe, voragini, pericolosissime buche e incidenti a catena con la rottura di pneumatici e danni vari”. L’indignazione degli utenti e il crescendo di proteste, ha costretto il Comitato “Autostrade Sicure” di Cittadinanzattiva Sicilia a chiedere oggi, un incontro urgente con il Prefetto di Messina. Il Comitato Territoriale “Autostrade Sicure”, chiederà un incisivo intervento del Prefetto, per fare luce su incompetenze, pericolosissime e manifeste di tutti i vertici del Cas, ad iniziare dal Direttore dell’Area Tecnica ing. Salvatore Minaldi. L’azione costante non di protesta ma di proposta di Cittadinanzattiva portata avanti ormai da anni, ci si augura che nel breve porti al ritiro della concessione al Cas, al declassamento delle due tratte e alla conseguente eliminazione del pedaggio. Le due tratte abbandonate da oltre 20 anni, hanno subito approssimativi e affannosi rattoppi, quasi sempre rincorsi dalla Magistratura, come dimostrano i fatti “7 inchieste in 7 anni”. Cittadinanzattiva nell’incontro metterà a nudo le colpevoli inefficienze, l’assenza di sicurezza e l’apprezzamento per il grande lavoro della magistratura, che si spera dopo il coraggioso intervento di sequestro dei 26 cavalcavia sull’A20 fatto dalla Procura di Patti, porti a un coordinamento delle procure interessate per l’intero sequestro delle due tratte. Quello che traspare percorrendo le due tratte è la stessa immagine della disorganizzazione interna, denunciata più volte dai sindacati dei lavoratori e anche dai sindacati della Polizia Stradale, che hanno lasciato sull’asfalto una vittima e un ferito. Senza andare lontano basta ricordare la frana di Letoianni, che fra poco festeggerà i sei anni di vita e la galleria Giardini, che per quasi 12 mesi ha lasciato in ostaggio Giardini Naxsos e Taormina, anche in questo caso nessuno ha chiesto scusa agli utenti. La gestione disastrosa del CAS, oltre ad evidenziare una totale inefficienza e inadeguatezza di chi, nel tempo, ne ha avuto la gestione, ha evidenziato l’assoluta indifferenza del Consorzio per i diritti degli utenti, costretti al pagamento di un pedaggio, al quale non ha mai fatto riscontro la sicurezza e l’adeguatezza dei servizi.