“1A Natale mi è stato recapitato un Bambino Gesù, in un pacchettino davanti al cancello di Meter. Un bigliettino con scritto: “Questo bambino sono io, un abusato. Per favore, continui a gridare per me, per noi. Una vittima”. MI SONO SENTITO QUEL BAMBINO e il mio pensiero è andato a quel dolore e a quella sofferenza che non si vede e non si ostenta e che in molti negano. Il negazionismo sull’abuso”. E’ quanto ha detto don Fortunato Di Noto, presidente dell’ associazione Meter che da oltre venticinque anni è in prima linea nella lotta alla pedopornografia.
“Bambini abusati e sfruttati sotto i nostri occhi -ha detto -.Nessun sussulto di protesta, di indignazione. Prima o poi dovrà cambiare qualcosa. Prima o poi chi ha delle responsabilità dovrà pur rendere conto a Dio e ai piccoli innocenti. Impegnamoci tutti. Perchè non è vero che c’è un concreto impegno di tutti, di tanti, ma solo di pochi. Migliaia di segnalazioni alle autorità competenti, milioni di bambine e bambini già abusati e che vengono quotidianamente vessati e immessi nel mercato abietto della pedopornografia. Piccoli schiavi del sesso (quasi senza età, piccolissimi, prepuberi – per la perversione dei pedofili), per non parlare della prostituzione minorile. Una vergogna sotto gli occhi di tutti.”