METER SCOPRE SUL DEEP WEB MEGA ARCHIVIO. DECINE DI MIGLIAIA I “PRODOTTI UMANI”. UN MERCATO DI BAMBIN

METER SCOPRE SUL DEEP WEB MEGA ARCHIVIO. DECINE DI MIGLIAIA I “PRODOTTI UMANI”. UN MERCATO DI BAMBIN

AVOLA –  Non possiamo fare altro che inserire schermata di presentazione di questo Mega Store di Child porn debitamente filtrata e censurata per l’indicibile contenuto di foto e video con bambini dai 1/2 anni ai 12 anni. Venduti come semplici prodotti di mercato, e non è affatto una denuncia senza contenuto, anzi.Scoperta nel deep web dagli operatori dell’OSMOCOP di Meter onlus (Osservatorio Mondiale contro la pedofilia e pedopornorgrafia) e segnalata (protocollo n. 1030) alla Polizia Postale e delle Comunicazioni per l’ approfondimento del caso e l’individuazione dei responsabili. Pur consapevoli che il Deep Web garantisce l’anonimato e restare impuniti.Un vero e proprio Store, negozio di materiale pedopornografico (Migliaia le Foto e i Video), suddiviso in Vetrine e presentato in anteprima con i relativi prezzi per l’acquisto e anche proposte per un eventuale sconto sull’acquisto. Le Vetrine sono suddivise in : Sex action; Solo action; Compilation ; Softcore studio videos; Hurtcore e Zoo. Migliaia i bambini sfruttati e coinvolti. I Prezzi dei prodotti: da 6$ a un massimo di 39$, dipende dalla rarità o violenza del contenuto. I bambini più piccoli sono proposti come “rarità esclusiva”. Non disdicono (e questa è la conferma del filone pedo soft (materiale di bambine e bambini, anche se non nudi o in atteggiamenti sessuali) che vengono vendute a modesto costo  (3$,6$) per i numerosi pedofili “attratti dai bambini”. Dichiarazione di don Fortunato Di Noto a nome di Meter “Quello che denunciamo è “tutto documentato” e abbiamo la profonda delusione nella mancanza di assunzioni di responsabilità su un drammatico fenomeno che ha raggiunto un livello criminale di altissimo livello con un business incontrollato e incontrollabile. Le decine di migliaia di segnalazioni, in tutto il mondo, non sortiscono l’effetto se non quello, quando accade, di rimuovere il materiale e non fornire nessun elemento utile alle forze di Polizia, per individuare i responsabili. Lo dobbiamo a quei bambini, già vittime, e a chi non deve mai più diventare una vittima.”.
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