MILANO – Dopo la prima esposizione della nuova rassegna di FCF Gallery dedicata a “Le forme della bellezza” con la mostra fotografica di Patrizia Burra, a settembre arriva la seconda occasione di “stare col naso all’insù”, grazie alla mostra Spiriti della foresta del fotografo peruviano Juan Borja.
L’esposizione mette in dialogo due dimensioni del lavoro di Juan Borja, che confluiscono qui naturalmente: da un lato, l’autore ci accompagna nella foresta fra le tribù locali Yine e Ashaninka dell’Amazzonia del Nord (Atalaya), per mostrare i loro volti immersi nel contesto in cui vivono: pura e semplice natura. Il secondo elemento che qui è messo in dialogo con i protagonisti umani dell’esposizione, riguarda i “ritratti vegetali” che Borja, in quanto biologo specializzato in ecologia, sa identificare, raccogliere e… fotografare. Ma solo dopo che foglie, rami, radici e frutti, avranno compiuto il loro processo di “invecchiamento” che li rende ancora più affascinanti. Ecco che tornano Le forme della bellezza, stavolta attraverso la straordinaria forza degli sguardi indigeni e la potenza finanche di una fogliolina che si trasforma in poesia proprio mentre sfiorisce, si secca, si contorce, si disidrata avvicinandosi alla fine del suo processo vitale. Origini e futuro, passato ancestrale e bellezza senza tempo sono i punti nodali delle fotografie di Juan Borja che saranno allestite nella mostra Spiriti della foresta all’interno dei locali della FCF Gallery, dal 12 settembre al 31 ottobre 2023, con inaugurazione il 12 settembre alle 19. La mostra è inserita nel programma della 18ª edizione di Photofestival, la rassegna di fotografia d’autore che dal 15 settembre al 31 ottobre 2023 propone un ricco programma di mostre e altre iniziative diffuse sul territorio metropolitano di Milano e in alcune province lombarde, per promuovere la cultura dell’immagine (milanophotofestival.it).
Juan Borja (1977, Lima, Perù). Laureato in Biologia con specializzazione in Ecologia, Borja comincia a interessarsi alla fotografia sin da bambino perché viveva nel centro storico di Lima, dove si trova l’Archivio Courret (uno dei più importanti studi fotografici della Capitale peruviana attivo nel XIX secolo). Data la vicinanza, Borja aveva l’abitudine di visitarlo spesso. Da diversi anni ormai lavora allo studio delle forme della natura, del ritratto e dell’architettura antica. I fratelli Vargas e Martin Chambi sono alcuni degli autori peruviani che lo hanno ispirato, così come i messicani Graciela Iturbide, Juan Rulfo e Gabriel Figueroa, e due grandi come il brasiliano Sebastião Salgado e il tedesco Karl Blossfeldt. Si interessa di arte incisoria e fotografia giapponese, come pure di anime e manga giapponesi, cinema anni ‘60 e ‘70 e pittura degli artisti peruviani Tilsa Tsuchiya, Venancio Shinki e Gerardo Chávez e dei pittori messicani Remedios Varo e Leonora Carrington.
Le sue origini nipponiche lo portano a sentirsi vicino alla cultura orientale che, a suo stesso dire, costituirà in futuro, una nuova parte della sua carriera fotografica. Juan Borja ha esposto negli Stati Uniti, Canada, Perù e Cuba. Pur avendo presentato le sue opere nel nostro Paese in altre occasioni, la mostra Spiriti della foresta è la sua prima personale che si svolgerà nella città di Milano.