MILITELLO IN VAL DI CATANIA – Si apre con “La Fanciulla Stregata” tratta dai racconti di Nicolaevič Afanasiev, per la regia di Graziana Maniscalco, la rassegna teatrale InChiostro che si terrà a Militello in Val Catania dal 30 luglio al 12 agosto nel chiostro dell’ex Monastero dei Benedettini. L’evento è organizzato dall’amministrazione comunale e dal CTS Centro Teatrale Siciliano e prevede tre rappresentazioni: “La Fanciulla Stregata” tratta dai racconti di Nicolaevič Afanasiev, per la regia di Graziana Maniscalco; “Ragazzi di miniera” da Giovanni Verga, progetto, regia e luci di Nino Romeo; “Lu Re d’amuri e altri racconti” da Giuseppe Pitrè, progetto e regia di Nino Romeo. Militello Val di Catania, annoverato da tempo tra i Borghi più belli d’Italia, è il centro etneo in cui il Barocco manifesta una sua spiccata originalità; un Barocco elegante ed austero, per certi versi diverso da quello che caratterizza i monumenti del capoluogo etneo e della Val di Noto. Ma è soprattutto l’organicità della centro storico, con gli scorci, i palazzi, le chiese che si alternano e si fronteggiano, a rendere la visita a Militello un’esperienza densa di stupore e di fascino. In uno dei complessi monumentali più armonici del centro abitato, il chiostro dell’ex Monastero dei Benedettini, l’Amministrazione Comunale e il CTS Centro Teatrale Siciliano hanno inteso allocare la Rassegna Teatrale In Chiostro, realizzata attraverso una sorta di virtuosa joint venture culturale no profit tra un ente pubblico e un ente privato a funzione e vocazione pubblica.
PROGRAMMA
venerdì 30 luglio, h. 21,00
LA FANCIULLA STREGATA dai racconti di Nicolaevič Afanasiev
progetto e ideazione scene e pupazzi Graziana Maniscalco
con Graziana Maniscalco e Nicola Costa
selezione musicale Giuseppe Romeo
produzione CTS Centro Teatrale Siciliano
Lo spettacolo, il cui intreccio risulta coinvolgente ed emozionante, si avvale di una messa in scena complessa e originale in cui, piani narrativi della storia e linguaggi teatrali diversi, quello attoriale e quello di figura, si alternano e si intrecciano.
L’utilizzo del doppio palcoscenico, teatro dentro il teatro, esaltato da sapienti giochi di luce; l’azione scenica realizzata con pupazzi completamente articolati; la colonna sonora composta da musiche della tradizione ebraica, conferiscono allo spettacolo un carattere di originalità che affascina gli adulti e cattura l’attenzione dei bambini.
venerdì 6 agosto, h. 21,00
RAGAZZI DI MINIERA
progetto, regia e luci Nino Romeo
Rosso Malpelo da Giovanni Verga con Graziana Maniscalco
Ciàula scopre la luna da Luigi Pirandello con Nicola Costa
produzione GRIA Teatro
Due carusi di miniera: il verghiano Rosso Malpelo e il pirandelliano Ciàula, accomunati dalla condizione di schiavitù del lavoro in miniera ma distanti nel tempo (circa un trentennio separa le stesure delle due novelle) e per temperamento.
Verga fa di Malpelo una sorta di filosofo istintivo, torvo per carattere e pessimista per necessità, che immagina la morte come liberazione dalla sua condizione di ragazzo senza futuro.
Pirandello ci consegna Ciàula come un trentenne senza età, che si esprime soltanto con versi da cornacchia, ma che riacquista tutta la sua temperatura umana di fronte alla luna che egli, costretto a vivere nel sottosuolo, vede per la prima volta.
Il progetto scenico di Nino Romeo tende a dare unità stilistica ed espositiva alle due novelle, pur mantenendo le diversità tonali delle composizioni (spiccatamente tragica quella verghiana; distaccata ma densa di pietas quella pirandelliana), conferendo ad esse carattere di contemporaneità.
giovedì 12 agosto, h. 21,00
LU RE D’AMURI E ALTRI RACCONTI da Giuseppe Pitrè
progetto e regia Nino Romeo
con Graziana Maniscalco, Nicola Costa Laura Giordani (canto), Mimmo Aiola (chitarra)
produzione GRIA Teatro
Il repertorio di Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani che il demologo palermitano Giuseppe Pitrè raccolse dalla viva voce dei raccontatori tra metà e fine Ottocento, costituisce un unicum nella storia del folklorismo europeo: per la quantità dei racconti raccolti (oltre 300); per la varietà tonale (racconti fiabistici, aneddotici, farseschi, ciclici); per il metodo rigoroso e scientifico della raccolta; per la vastità geografica. Per noi siciliani costituisce, inoltre, un patrimonio linguistico che non ha confronti in altri territori europei.
Lo spettacolo proposto si articola tra cunti tratti dalla raccolta di Pitrè e canti e musiche della tradizione popolare siciliana.