LONGI – Anche a Longi la fine della lunga attesa per poter archiviare anni di timori e disagi è arrivata grazie all’intervento del governo Musumeci. Alla cittadina del Messinese, tormentata nella zona est del centro abitato da insistenti movimenti franosi, Palazzo Orléans ha destinato tre milioni e 800 mila euro. Un finanziamento accolto con grande soddisfazione dall’amministrazione comunale e dalla gente perché consentirà finalmente di mettere in sicurezza, tra l’altro, una delle strade più popolate – la via Libertà – e, con essa, il percorso che conduce al cimitero, sovrastato da pareti di roccia che, così come accaduto in passato, minacciano costantemente di lasciare scivolare giù massi più o meno grandi.
«Già nel 2014, per ben tre anni – rileva il presidente della Regione Nello Musumeci, a capo della Struttura anti dissesto idrogeologico che metterà a disposizione le risorse e gestirà l’iter che consentirà di far partire i lavori – questo percorso rimase interdetto al traffico proprio per il pericolo di crolli, con conseguenze immaginabili. L’interlocuzione costante che abbiamo avuto con il Comune ha permesso di velocizzare le pratiche e avendo ottenuto dai loro tecnici il progetto esecutivo ci è stato possibile erogare le somme da destinare al consolidamento di tutta quest’area. Dalle grandi città fino ai centri più piccoli, continuiamo a lavorare senza sosta per rendere il territorio dell’Isola sicuro ed eliminare quei pericoli latenti che spesso, in passato, sono stati colpevolmente sottovalutati».
Da piazza Eroi a via Santa Croce, la zona sulla quale si interverrà è tutta in pendenza e gli smottamenti hanno già provocato lesioni non solo sull’asfalto ma anche su diversi fabbricati, alcuni dei quali dichiarati inagibili. Nella parte alta verranno collocati pannelli di rete e barriere paramassi a protezione della strada e delle abitazioni sottostanti. E’ invece prevista la realizzazione di palificate e gabbioni sul livello inferiore, lì dove scorre un torrente. Queste ultime strutture saranno poste proprio lungo le sponde per scongiurare il rischio di esondazioni quando, durante i mesi invernali, le piogge riempiono d’acqua l’alveo.