PALERMO – Ammonta 1.741 milioni di euro a dicembre la spesa stimata delle famiglie siciliane in prodotti e servizi regalabili a Natale di cui due terzi (66,6%) in prodotti alimentari e bevande, pari a 1.159 milioni di euro. La distribuzione delle famiglie e della spesa media mensile familiare sul territorio siciliano permette di stimare una spesa in prodotti e servizi regalabili a Natale a dicembre che supera i 200 milioni di euro a: Palermo (428 milioni di euro), Catania (375 milioni di euro) e Messina (237 milioni di euro).
Le festività legate al Natale modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori: considerando il triennio 2018-2020 a dicembre si registra un valore delle vendite al dettaglio superiore del 25,5% rispetto alla media annuale (+16,7% nel caso dei prodotti alimentari e +32,4% nel caso di quelli non alimentari). Le vendite al dettaglio del mese di dicembre rappresentano il 9,7% delle vendite annuali di prodotti alimentari e l’11,0% di quelli non alimentari. Sono alcuni dei dati forniti dall’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia, alle porte del Natale 2021.
Piccole imprese, artigianato e valore sociale. Scegliere prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro-piccole imprese locali vuol dire sostenere non solo l’impresa, l’imprenditore, i suoi dipendenti, e quindi le loro famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano nonché al benessere della comunità . Il Censimento permanente delle imprese dell’Istat precedente alla pandemia evidenzia che più di due terzi delle micro e piccole imprese della Sicilia tra 3 e 49 addetti migliorano il benessere lavorativo (71,1%), riduce l’impatto ambientale (69,3%) e incrementa i livelli di sicurezza al proprio interno o nel proprio territorio (68,6%), più di tre su dieci sostengono o realizzano iniziative di interesse collettivo (35,4%) e a beneficio del tessuto produttivo del territorio (35,6%).
L’artigianato nei settori dell’offerta tipica del Natale. Sono 20.289 le imprese artigiane della Sicilia operanti in 47 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che possono essere regalati in occasione del Natale, pari al 37,5% delle imprese artigiane dislocate su tutta la regione: queste imprese danno lavoro a 48.593 addetti cioè al 39,8% degli addetti dell’artigianato.
A livello provinciale in questi 47 settori l’artigianato conta 4.461 imprese con 10.278 addetti in provincia di Catania, 4.295 imprese con 9.985 addetti a Palermo, 3.061 imprese con 7.906 addetti a Messina, 1.887 imprese con 5.017 addetti a Trapani, 1.466 imprese con 4.100 addetti a Ragusa, 1.783 imprese e 3.876 addetti ad Agrigento, 1.497 imprese con 3.332 addetti a Siracusa e 1.007 imprese con 2.236 addetti a Caltanissetta e 834 imprese e 1.863 addetti a Enna.
Artigianato Alimentare, bevande e ristorazione. L’artigianato attivo nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale vede come primo ambito l’Alimentare, bevande e ristorazione (gruppi delle divisioni Ateco 2007 10, 11 e 56) che conta 7.732 imprese artigiane attive con 24.281 addetti. L’ambito rappresenta poco meno di un terzo (38,1%) delle imprese artigiane attive nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale ed il 14,3% dell’artigianato regionale mentre i suoi addetti sono il 50,0% degli addetti dell’artigianato attivo nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale ed il 19,9% degli addetti dell’artigianato siciliano.
L’ambito Alimentare, bevande e ristorazione rappresenta il 2,9% delle imprese e il 3,3% degli addetti dell’economia non agricola in Sicilia.
A livello provinciale le più alte incidenze degli addetti dell’ambito Alimentare, bevande e ristorazione sugli addetti del totale dell’economia non agricola si riscontrano a Enna (4,7%), Agrigento (4,3%), Trapani (4,2%) e Messina (4,0%).
Prodotti di qualità e agroalimentari tradizionali. I prodotti del territorio si distinguono per una alta qualità di produzioni e di materie prime che caratterizzano un’offerta enogastronomica di assoluta eccellenza. Sulla base degli ultimi dati del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali la Sicilia vanta 36 prodotti agroalimentari di qualità al 4 agosto 2021, il 10,8% dei 315 totali, che la posiziona seconda nella classifica nazionale dopo l’Emilia-Romagna. Nel dettaglio si contano 20 DOP – Denominazione di origine protetta – (55,6% del totale) e 16 IGP – Indicazione geografica protetta – (il 44,4%).
In parallelo, al 15 febbraio 2021 sono censiti nella nostra regione 264 prodotti agroalimentari tradizionali, il 5% dei 5.333 complessivi, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo (Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, 2020).
Il made in Sicilia di Alimentare e Bevande. Una importante spinta nella fase ciclica positiva proviene dalle esportazioni. L’analisi dei dati disponibili con dettaglio settoriale evidenzia nei primi nove mesi del 2021 una crescita delle esportazioni dell’Alimentare e Bevande del 22,4% su base annua che segue il -4,8% dei primi 9 mesi del 2020, con un aumento cumulato del 16,4% rispetto al corrispondente periodo del 2019, un aumento superiore del recupero del 2,5% registrato dal totale della manifattura. A livello provinciale l’aumento cumulato nei primi 9 mesi dell’anno dell’export di prodotti alimentari e bevande rispetto allo stesso periodo del 2019 è più ampio per Ragusa, Caltanissetta, Palermo e Agrigento.
I NUMERI CHIAVE DELL’ARTIGIANATO ALIMENTARE IN SICILIA
1.159 milioni di euro di spesa alimentare delle famiglie siciliane a dicembre;
7.732 imprese artigiane di Alimentare, bevande e ristorazione, 2,9% delle imprese totali dell’economia non agricola italiana e 14,3% dell’artigianato regionale;
24.281 addetti nelle imprese artigiane di Alimentare, bevande e ristorazione;
36 prodotti agroalimentari di qualità con marchio Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione Geografica Protetta) e Stg (Specialità Tradizionale Garantita);
264 prodotti agroalimentari tradizionali caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo;
+16,4% export alimentari e bevande nei primi nove mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019 vs. +2,5% manifatturiero.