NOTO – “Coltivare la Memoria è ancor oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza”. La frase della senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana, può essere considerata il filo conduttore della mostra itinerante dell’Accademia di Belle Arti di Catania dal titolo “Progettare per resistere. La grafica come coscienza civile”, a cura di Gianni Latino.Da alcuni giorni e fino alla fine del mese i cittadini di Catania, Siracusa, Ragusa e Noto potranno ammirare sugli spazi di affissione pubblica i manifesti dedicati al 25 Aprile progettati da trentuno studenti del biennio in Design della comunicazione visiva.“Se a metà marzo – ha dichiarato Lina Scalisi, presidente dell’Accademia – con ‘Grafica Unita’ abbiamo
raccontato il 160 anni dell’Unità d’Italia in via Etnea, con questa nuova, bellissima mostra, ci misuriamo con un’altra grande narrazione della nostra storia nazionale. E ancora una volta lo facciamo all’aperto, nella volontà di rendere l’Arte strumento di un rilancio culturale dei nostri territori attraverso il grande talento dei nostri docenti e dei nostri allievi”. “Ricordare – ha aggiunto Latino, titolare della cattedra di Progettazione grafica editoriale dell’Aba – è dovere di ogni donna e uomo. I valori della Resistenza sono oggi quelli della Costituzione italiana, che ci hanno permesso di essere liberi e di promuovere lo sviluppo della Cultura e la ricerca scientifica e tecnica e di insegnarla in libertà nelle scuole nelle Università e nelle Accademie”. Gli autori in mostra sono Valeria Alberio, Rosamaria Alesci, Federica Bistoletti, Alessia Calì, Marika Campanella, Chiara Contarino, Laura Consoli, Michela Cavallaro, Serena Di Mauro, Orazio D’Urso, Valentina Giocondo, Martina Giustolisi, Selene Inzirillo Roberta, Irullo, Anita La Porta, Davide Leonardi, Giulia Lombardi, Margherita Malerba, Federica Mangiò, Francesco Morina, Sara Aurora Napolitano, Giusy Pantò, Dalila Pische, Christian Plurione, Marica Romano, Rossella Santapaola, Rachele Sciacchitano, Giuliana Scudellà, Adrianna Slonecka, Angelo Stimoli e Rachele Turrisi. Gli studenti–autori hanno sposato con grande coscienza civile il progetto, calando un avvenimento di settantasei anni fa della società contemporanea. “Ne è nato – ha sottolineato Latino – come un unico, lunghissimo, manifesto narrativo per coltivare la memoria per combattere l’indifferenza, l’ingiustizia e le sofferenze. Una maniera per far riflettere ogni cittadino che vedrà questi artefatti cercando di smuovere le coscienze”