Oggi si è tenuta nelle zone antistanti l’Ospedale di Lentini una nutrita manifestazione contro il depotenziamento – chiusura? – del nosocomio. La manifestazione è stata preparata da tempo in modo da coinvolgere il maggior numero di persone ed istituzioni. Ricordare tutti quelli che vi hanno partecipato è impossibile. Oltre ai Sindaci sia del triangolo che del circondario vi era una sfilza piuttosto impressionante di sigle, associazioni, gruppi, partiti politici che tutti assieme stanno spingendo a che l’Asp n. 8 pensi a realizzare quanto promesso sull’Ospedale di Lentini e non a marginalizzarlo. Il sentire comune era un misto di rabbia e voglia di cambiare le cose. Il corteo si è mosso dall’incrocio fra Viua Nisida e Via Ventimiglia per poi dirigersi sul dove sorge la struttura sanitaria. Come si fa a garantire l’applicazione dell’articolo 32 della Costituzione che sancisce il diritto alla salute quando un giorno si depotenzia un reparto o se ne vanno dei medici e paramedici? D’accordo, la manifestazione andava fatta sul luogo dove sorge l’Ospedale, ma una capatina a Corso Gelone perché no? Per far capire ai vertici dell’Asp n. 8 che sull’Ospedale non si scherza. I problemi sono tanti. Potenziare i reparti. Acquistare nuovi macchinari. Potenziare il personale. Assicurare i livelli minimi delle prestazione. Estendere la gamma dei servizi offerti ai cittadini. Stoppare del tutto quelle lunghe fila per ottenere una prestazione. Evitare il pendolarismo sanitariuo. In breve, di problemi da risolvere ce ne sono. Tuttavia una manifestazione ben riuscita, rimarcata dagli oratori che sono intervenuti alla sua fine, deve diventare un “pro memoria” essenziale per tutti quelli che sono coinvolti in maniera diretta e indiretta nella questione dell’Ospedale. Una questione che afferisce alla vita di tutti noi. Alla vita di un territorio che è stanco di privazioni e chiusure.