PACHINO – La Guardia di Finanza di Siracusa ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dalla locale Procura nei confronti della ditta “Globalphone” e del suo titolare. Oggetto dell’attività disponibilità finanziarie, immobili, automezzi e quote societarie per un importo complessivo fino alla concorrenza di quasi unmilione e quattrocentomila euro. L’operazione segue il servizio già portato all’attenzione della stampa nel novembre dello scorso anno. I Finanzieri della Tenenza di Pachino, nell’ambito degli obiettivi programmatici, mirati al contrasto all’elusione e all’evasione fiscale nel settore delle imposte dirette, indirette e degli altri tributi, hanno smascherato una ditta operante nel commercio online di smartphone che grazie ad un articolato sistema di frode piazzava sul mercato dell’e-commerce grandi quantità di prodotti tecnologici a prezzi altamente competitivi, in danno delle concorrenti imprese e nascondendo allo Stato milioni di guadagni. Dopo un attento esame del profilo fiscale e tributario dell’impresa, operante nella zona sud della provincia aretusea, le Fiamme gialle pachinesi hanno riscontrato forti discrasie tra quanto rappresentato dalla ditta al Fisco e quanto emerso dai rilievi contabili e bancari eseguiti nel corso della verifica. In particolare, l’analisi dei flussi finanziari incrociati con la documentazione contabile acquisita, ha permesso, ai militari operanti, di ricostruire i reali volumi di ricavi conseguiti dall’impresa, la quale aveva completamente omesso di presentare le prescritte dichiarazioni ai fini delle imposte dirette, dell’I.R.A.P. e dell’Imposta sul Valore Aggiunto. L’articolata indagine economico-finanziaria, così condotta attraverso l’incrocio delle numerose informazioni contenute nelle banche dati in uso al Corpo, l’incisivo strumento delle indagini finanziarie nonché i dati emersi dai questionari inviati ai clienti e fornitori della ditta, è infine sfociata nel deferimento alla Procura della Repubblica di Siracusa del titolare della stessa per la violazione degli articoli 5 e 10 del Decreto Legislativo n. 74/2000 (omessa dichiarazione e occultamento o distruzione di documentazione contabile). Il sistema di frode consisteva nel piazzare sul mercato online, attraverso la piattaforma AMAZON, grandi quantità di prodotti a prezzi altamente competitivi, di molto inferiori a quelli di mercato, grazie all’Iva sulle vendite non versata all’Erario, garantendosi così cospicui guadagni. Oltre 20.000 i cellulari venduti in questo modo, in danno delle casse dello Stato e delle imprese oneste. Un illecito guadagno di oltre 8 milioni di euro con un conseguente mancato incasso per lo Stato di quasi di 2 milioni di Iva, oltre 700.000 euro di IRPEF e quasi 400.000 di IRAP. L’indagine si colloca nella lotta portata avanti quotidianamente dal la Guardia di Finanza in generale contro qualsivoglia tipo di truffa, di evasione o di frode ai danni dell’Erario, finalizzata anche a consentire agli operatori commerciali onesti di esercitare la propria attività senza subire la concorrenza sleale di imprenditori che, con mezzi illeciti, inquinano pesantemente il tessuto economico sano.