di Renato Pinnisi*
PALERMO – “L’Italia è oggi unita dai comunicatori sociali e dal loro delicato ruolo di raccontare ogni giorno le città in cui vivono”. Lo ha sottolineano la vicepresidente nazionale dell’Ucsi Donatella Trotta, giornalista de “Il Mattino” di Napoli nel corso delle celebrazioni del 60 anni dell’Ucsi, che la sezione Sicilia che ha celebrato, martedì 26 marzo, a Palermo nella sala “Piersanti Mattarella” del Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, il più antico Parlamento del mondo. Nell’ambito della celebrazione si è svolto l’evento formativo, organizzato dall’Ucsi Sicilia, con il patrocinio dell’Odg Sicilia, dell’Assostampa, dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione Federico II. Hanno preso la parola il vice presidente nazionale Ucsi Donatella Trotta, il presidente del Collegio Nazionale dei Garanti Ucsi Salvatore Catanese, il presidente Ucsi Sicilia Domenico Interdonato, il consigliere regionale dell’Odg Sicilia Maria Pia Farinella e per l’Assostampa Sicilia Giancarlo Macaluso. Durante l’incontro, moderato dalla giornalista Sandra Pizzurro, Maria Pia Farinella, ha consegnato la medaglia d’oro al giornalista Crisostomo Lo Presti, per i 50 anni di iscrizione all’Ordine, presente una delegazione di studenti del Liceo “G. Garibaldi” di Palermo. Il saluto di benvenuto è stato dato dal Direttore Generale della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso, la quale si è complimentata per l’interessante convegno, “Siamo felici di avervi come ospiti e ci auguriamo di poter iniziare un dialogo, che porti a future collaborazioni”. Il consigliere nazionale Ucsi Gaetano Rizzo, a nome anche del consigliere nazionale Salvatore Di Salvo, ha ricordato il lavoro svolto in questi anni dall’Ucsi e portato i saluti della Presidente nazionale Vania De Luca. L’incontro, dopo l’intervento del presidente regionale dell’Ucsi Sicilia Domenico Interdonato, che ha ripercorso la vita della sezione siciliana con delle slide. “Celebrare i sessant’anni della costituzione all’interno del palazzo Reale – ha detto il presidente Domenico Interdonato – è stato come ritornare alle radici della nostra storia. Il giornalismo cattolico ha contribuito a far crescere la qualità dell’informazione in questo periodo storico. Un grazie a quanti hanno collaborato a celebrare con solennità e in un luogo particolare il nostro sessantesimo. Ringraziamo l’on. Francesco De Domenico socio Ucsi di Messina, per la disponibilità e il direttore della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso e all’Ars per l’ospitalità”. Poi le relazioni del giornalista Salvatore Catanese, presidente del Collegio Nazionale dei Garanti Ucsi, che si è soffermato sul l’importante funzione del Collegio e della sua azione durante i sessant’anni di attività. “Il giornalismo sociale si è sempre fatto anche quando non si definiva tale – afferma la giornalista Mariapia Farinella, consigliere regionale dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia -. Nella mia vita professionale ho fatto molto l’inviata all’estero, avendo la fortuna di vivere in tante megalopoli del mondo. Quelle che però mi hanno colpito di più sono state alcune città dell’Africa, che crescono soffocate dagli enormi bacini di povertà. Ho scritto di queste fortissime contraddizioni sociali ma soprattutto a colpirmi sono stati sempre i bambini di strada, figli delle guerre e dei sistemi di cui anche noi occidentali abbiamo responsabilità”. Ha concluso i lavori Giancarlo Macaluso, componente della Giunta Esecutiva dell’Assostampa Sicilia “Il nostro lavoro è anche quello di raccontare notizie, che aprono ampi spazi culturali, le belle notizie per tanti anni sono state stritolate dalla cronaca nera, oggi fortunatamente le cose sono cambiate”. Le conclusioni affidate alla vice presidente nazionale dell’Ucsi Donatella Trotta, che ha ripercorso la storia dell’Ucsi. “Le città non sono, solo luoghi di case e di pietre ma soprattutto hanno un’anima, che dobbiamo fare emergere perché sono nutrite da relazioni di persone ognuna con le loro storie. La verità è alla base del senso di tutto il nostro lavoro. In un periodo storico in cui sembra che tutto abbia perso credibilità, al trionfo esasperato dell’ego dobbiamo contrapporre quel noi che fa la differenza. Dobbiamo purtroppo fronteggiare il nomadismo mediatico che produce disincanto, nichilismo soft o light e molte derive populiste. Poiché oggi si parla molto con la pancia e non più con mente e cuore, dobbiamo essere in grado di ritornare a raccontare le storie fatte di persone ,che devono stare al centro del nostro lavoro”. “A Palermo ricordiamo i sessant’anni dell’Ucsi – ha detto il presidente dell’Ucsi Sicilia Domenico Interdonato – e del giornalismo cattolico che ha contribuito a far crescere la qualità dell’informazione con un rilevante impegno speso a difendere i valori cristiani, a far crescere la democrazia e a consolidare la nostra società. In Sicilia abbiamo circa 200 giornalisti che come iscritti seguono e partecipano alle nostre varie iniziative. L’impegno deve essere quello di aprirci agli altri ricordando che il nostro non è un mestiere, ma una missione al servizio della società”.
*Responsabile Comunicazione Ucsi Sicilia