PALERMO – Siamo arrivati a 36 giorni di digiuno e di preghiera di Fratel Biagio, fondatore della Missione Speranza e Carità di Palermo che accoglie 1100 poveri. Fratel Biagio si trova in ritiro in una grotta sulle montagne della Sicilia, immerso nella natura, dove vive nella preghiera e nell’ascolto della parola di Dio. Fa digiuno e ogni giorno si nutre dell’Eucarestia, come è nel suo stile di vita, in quanto consacrato laico. Il missionario prega e fa penitenza per la conversione di tutti noi verso il bene comune, il missionario ha accusato dei dolori e cammina solo nelle immediate vicinanze della grotta, i suoi occhi sono ricolmi di luce e sente nel suo cuore di continuare il digiuno fino al quarantesimo giorno. Fratel lancia un nuovo messaggio con una lettera indirizzata a tutti i popoli.
“Grazie al virus: si scopre di essere tutti uguali, sembravamo popoli diversi ma ci stiamo rendendo conto di avere tutti un cuore, una mente, gli occhi, il naso, la bocca, le orecchie, le mani, i piedi. Può cambiare il colore, la cultura, la religione, il cuore batte lo stesso, il sangue scorre uguale nelle vene, anche l’aria che respiriamo è la stessa; ecco che si scopre che siamo tutti uguali, siamo preziosi essere umani e non diversi, ma ancor più siamo tutti fratelli e sorelle, preziosi figli di Dio, anche se di Nazioni diverse, di diverso credo e chi non crede. Chiaro che i vari popoli sono una risorsa e per questo non dobbiamo realizzare distanze, divisioni, ancor peggio muri, ma dobbiamo aiutarci e rispettare gli uni e gli altri. Se un popolo è in difficoltà anche gli altri popoli non sono tranquilli e ne soffrono vedendo tale popolo che è affamato e abbandonato. E così è doveroso che scatti dal nostro cuore la solidarietà, l’aiuto, il soccorso; abbattendo quei muri che ci dividono, i confini, le distanze. Abolendo così quelle leggi sbagliate che ci separano dal nostro prossimo, cioè dal nostro simile e dagli altri popoli. Dobbiamo accoglierci gli uni con gli altri per creare e realizzare ancor di più l’Unione Europea e al più presto quella mondiale. E’ nel dialogo e nell’unità e nel vincolo della pace che si abbattono i rancori, l’odio e si scongiurano le guerre. Il buon Dio vero è che ha fatto tanti popoli e diversità ma ama e desidera che viviamo come un unico popolo, un’unica famiglia, nella vera fratellanza, nella solidarietà e nel rispetto nella pace e nella giustizia. Nel rispetto delle diversità, nel rispetto delle varie culture, delle religioni e in non credenti; è giusto scoprire e riconoscerci che siamo tutti preziosi fratelli e sorelle, per chi ancora non è credente è chiaro che siamo preziosi essere umani. Ecco il profondo significato dell’aiuto e dell’unione di tutti i popoli, così allontaneremo i pericoli assicurando la pace ai vicini e ai lontani e così liberi da ogni male possiamo tutti insieme ricostruire un mondo migliore, più giusto e più ospitale. ‘Ti lodino i popoli Dio, ti lodino i popoli tutti”.