La nostra provincia soffre di mali atavici e farne l’elenco comporterebbe un’edizione speciale di Radio Una Voce Vicina. I problemi non si possono più affrontare grazie all’intervento del singolo deputato palermitano che spende la sua volontà per risolvere il problema esistente nella nostyra provincia. E’ ora di cambiare marcia. E si cambia da una nuova alleanza fra Palermo (dove ha sede l’Ars e la Presidenza della Regione) e la provincia di Siracusa. Qui abbamo un vulnus piuttosto pesante. Quando finalmente dopo anni il c.d. “libero consorzio dei comuni di Siracusa” sarà un ente matura e efficace. Se tale organo non si trasforma in un qualcosa di tangibile, mentre prima non lo era, non potrà mai darsi vita a codesto matrimonio Palermo-Siracusa. E’ ora di renderlo realmente operativo con funzioni ed attribuzioni precise. Anche perché dovrebbe essere un prezioso organismo di rilegatura fra l’azione dei comuni spesso lasciati soli con Palermo. Pertanto, cari onorevoli all’Ars come anche politici della nostra cara provincia diamoci sotto per sviluppare un effettivo fil rouge fra il Golfo di Palermo e il Golfo di Siracusa. Tale argomento dovrebbe essere anche oggetto delle imminenti elezioni comunali che si svolgeranno nella nostra provincia fra cui il comune capoluogo. E’ un obbligo della politica dare risposte alle cittadinenze che da anni aspettano risposte in tutti i campi e cominciano a diventare disilusse. La disilussione è un pericolo per le democrazie in quanto le depotenzia e pertanto le rende inutili. Palermo e Siracusa sposatevi perché c’è un mare di interessi che ci lega!