PALERMO – “Decisioni politiche non ponderate, eccessive e di scarso buon senso rischiano di generare ulteriori danni all’economia del nostro territorio rispetto a quelli, già gravi, legati agli effetti devastanti innescati dalla pandemia”- CNA Agroalimentare Sicilia torna all’attacco dopo l’ordinanza del presidente della Regione con la quale, ignorando l’appello lanciato dagli operatori economici, dispone il divieto di svolgimento dei servizi di consegna a domicilio la domenica e nei giorni festivi, ad eccezione dei farmaci e dei prodotti editoriali. “Ci eravamo rivolti al Governo – affermano il presidente Michelangelo Latino e il coordinatore Tindaro Germanelli – fiduciosi che la nostra proposta, di applicare una deroga al precedente provvedimento in occasione dellasolennità di Pasqua a favore dei titolari o gestori di attività di produzione di cibo da asporto, potesse trovare condivisione e riscontro. Ed invece siamo qui, con grande amarezza e rabbia, a constatare come il Governo regionale si sia dimostrato insensibile alla richiesta proveniente, con forza, dalle imprese che operano nel settore alimentare: ristorazione, produzione pasti caldi, gastronomia, pasticcerie, pizzeria, focaccerie e rosticcerie. Tradotto in soldoni – aggiungono – si finisce per agevolare la grande distribuzione, perché di questo si tratta, a scapito delle piccole attività artigianali, di quegli esercizi di prossimità che ci portano a tavola prodotti freschi e genuini nel rispetto anche delle nostre tradizioni. E non riteniamo assolutamente fondatala tesi secondo cui tutto questo venga sacrificato sul nobile altare della sicurezza della salute pubblica. Perché non è così. I primi noi siamo convinti che l’obiettivo primario resta il contenimento e il contrasto al contagio, ma – sottolineano Latino e Germanelli – non è questa ordinanza che salverà l’umanità. Anzi, se vogliamo dirla tutta, questa ordinanza nasconde un serio pericolo: quello di creare da qui a domenica assembramenti davanti ai supermercati di una moltitudine di persone a caccia di prodotti da acquistare con le potenziali conseguenze del caso, e per di più si corre il rischio che anziani, che vivono da soli a casa, non potranno consumare per due giorni festivi consecutivi, solennità di Pasqua epasquetta, un pasto caldo in quanto il servizio a domicilio viene incomprensibilmente negato. Facciamo appello ancora al Governo, ma anche a tutte le forze politiche dell’Ars, di maggioranza e di opposizione, affinché prevalga il senso di responsabilità e si dia la possibilità a queste attività produttive di offrire, sempre nel rispetto della sicurezza e delle misure restrittive previste per i giorni feriali, un servizio fondamentale alle nostre comunità e di potere così lavorare”. Inoltre CNA Agroalimentare Sicilia tocca un altro importante tasto: quello dell’utilizzo dei buoni spesa distribuiti dai Comuni, destinati alle fasce sociali più bisognose in attuazione delle misure urgenti di solidarietà alimentare e in ottemperanza a quanto disposto con ordinanza dal capo Dipartimento della Protezione Civile. Torniamo a ribadire – concludono Latino e Germanelli – la necessità che nei bandi e nelle manifestazioni di interesse, pubblicati dai sindaci, vengano inclusi imprenditori e produttori dei cibi da asporto tra i destinatari delle cessioni con buoni alimentari”.