PALERMO – ’Ast fa marcia indietro. Revocato lo stop alle corse interne ai Comuni annunciato una settimana fa. Al termine di un vertice all’assessorato alle Infrastrutture i vertici dell’Azienda siciliana trasporti hanno accettato la linea di salvaguardia del servizio chiesta dal governo Schifani. L’Ast è travolta da debiti che pesano per 71 milioni. E da settimane chiede al governo una ricapitalizzazione. Ma Schifani è contrario a immettere ancora liquidità in una partecipata costantemente in perdita.
La decisione di fermare i collegamenti interni nei Comuni è maturata in questo contesto. A essere penalizzate, tra gli altri, 3 capoluoghi e cittadine come Ragusa, Siracusa, Barcellona e Gela. Nel vertice di oggi però l’assessore Alessandro Aricò ha messo attorno al tavolo azienda e sindaci e alla fine è passata la linea della prosecuzione del servizio.
Mentre tutto ciò avveniva, sotto la sede dell’assessorato si erano radunati i sindacati per protestare contro la mancata convocazione al tavolo. Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal chiedono soluzioni per «una vertenza che riguarda quasi 800 lavoratori e il futuro del trasporto pubblico nella nostra regione. Urge quindi un tavolo di confronto che coinvolga tutti i soggetti interessati».
I sindacati chiedono la ricapitalizzazione dell’azienda da parte della Regione, socio unico. E un piano aziendale che disegni le sue prospettive che passano anche per il mantenimento delle tratte urbane. «Senza queste – è il parere dei sindacati – il futuro dell’azienda è incerto ed eventuali affidamenti dei Comuni ai privati non offrirebbero alcuna garanzia per i lavoratori».
Per la segretaria confederale Cgil Sicilia, Angela Biondi «la scelta di sopprimere le corse dei Comuni interni, condanna la gente a un isolamento sociale inaccettabile».
Informato della protesta, l’assessore Aricò ha garantito che incontrerà i sindacati la prossima settimana.