PALERMO – “Per contrastare la crisi dell’editoria in Sicilia serve una legge di riforma del sistema informativo locale”. E’ quanto ha proposto Maria Astone, Presidente del Corecom Sicilia, nel corso del convegno “Indagine AgCom 2018 e stato dell’informazione in Sicilia. Quali regole?” che si è tenuto questa mattina presso la sala Mattarella dell’Assemblea regionale siciliana su iniziativa del Corecom Sicilia, dell’Agcom, della Regione Siciliana e dell’Ars.La Presidente del Comitato regionale per le comunicazioni in Sicilia ha sottolineato che “a prescindere dagli interventi per il settore dell’informazione previsti nella legge nazionale di bilancio, il sostegno all’editoria di prossimità spetta anche alle Regioni”. La Sicilia, ha aggiunto Maria Astone, ha “poteri legislativi e amministrativi per la tutela del sistema radiotelevisivo e dell’informazione. Bisogna superare l’attuale legge regionale, la 24/2013 rimasta parzialmente inattuata, attraverso una legge di riforma capace di promuovere l’intero settore”. La Presidente del Corecom Sicilia ha poi messo in evidenza la possibilità di “fare ricorso ai Fondi europei in base a quanto stabilito dalla politica di coesione 2021-2027 UE già approvata. Tra le priorità di investimento, infatti, c’è anche il sostegno alle piccole e medie imprese, e tra queste quelle creative come le aziende editoriali. La Regione Siciliana deve cogliere l’opportunità offerta dal FESR per attivare contributi utili all’editoria locale. Per questo si dovrebbe istituire un’unità operativa ad hoc presso l’Assessorato regionale alle Attività produttive che segua progetti e istanze”. Si potrebbero finanziare così giovani imprese innovative e favorire l’innovazione tecnologica di emittenti televisive o radiofoniche, anche on line, stampa quotidiana e periodica locale già esistenti. L’accesso agli incentivi dovrebbe essere legato anche all’assunzione di giornalisti, alla stabilizzazione dei precari e al rispetto dell’equo compenso.“Anche la promozione della comunicazione istituzionale negli enti pubblici regionali, nei comuni e nelle province – ha dichiarato Maria Astone – può essere favorita con una norma che preveda una voce obbligatoria dedicata all’informazione negli affidamenti di appalti pubblici”. Secondo la Presidente del Corecom Sicilia altri capitoli di possibili interventi sull’editoria potrebbero poi riguardare la formazione (inserendo tra le attività didattiche nelle scuole di un insegnamento dal titolo ‘Informazione sociale, politica, economica’; attivando progetti sulle fake news e la prevenzione dei fenomeni di ludopatia e cyberbullismo); il finanziamento di progetti di culturali e di inclusione delle emittenti televisive regionali; il sostegno alle edicole attraverso una convenzione con l’Anci Sicilia che dia modo ai Comuni di utilizzare le rivendite di giornali anche per i servizi anagrafici. Le proposte presentate oggi dal Corecom Sicilia arrivano al termine dei lavori del tavolo tecnico sulla crisi dell’editoria attivato lo scorso maggio. “E’ stato un confronto positivo – ha concluso Maria Astone – che ci ha permesso di tracciare una fotografia dello stato dell’informazione in Sicilia e di elaborare proposte concrete volte ad superare l’attuale situazione di crisi”.
Renato Marino