PALERMO – Saranno distribuite in Sicilia nei prossimi giorni 24.000 mascherine filtranti per uso civile realizzate in TTR – Tessuto Tecnico Riutilizzabile‚ realizzabile dalla ditta Startex di Calatabiano. Le mascherine – che non costituiscono un presidio medico e non possono‚ quindi‚ essere utilizzate dagli operatori sanitari durante il servizio – costituiscono una valida alternativa per tutte quelle persone che nella quotidianità‚ per protezione personale e per relazione con il pubblico‚ hanno necessità di ridurre le possibilità di contagio. Si tratta di dispositivi lavabili fino a mille volte che‚ proprio perché riutilizzabili‚ hanno anche un minor impatto sull’ambiente. “In questa situazione di emergenza – precisa Calogero Foti‚ Capo del DRPC Sicilia – la carenza di mascherine sanitarie è stato uno dei problemi con cui ci la nazione si è dovuta confrontare. La deroga prevista dall’attuale normativa che autorizza la produzione di mascherine filtranti prive del marchio CE‚ decongestiona la richiesta di DPI facciale di tipo chirurgico agevolandone il reperimento”. In cosa consiste la differenza tra le mascherine per uso civile e quello per uso sanitario?
Le maschere filtranti per uso civile‚ che vengono definite come protezione di primo livello‚ non prevedono procedure di valutazione in laboratorio in quanto è sufficiente che abbiano capacità filtrante‚ non siano dannose e non determinino rischi per chi li indossa. La mancanza di certificazione esclude le procedure valutative di laboratorio richieste per i dispositivi di protezione di tipo sanitario‚ ovvero per tutti quei DPI di cui in questi mesi abbiamo tanto sentito parlare: mascherine di tipo sanitario‚ di tipo FP2 ed FP3.
Per completezza di informazione si precisa che tali mascherine dovranno indicare nell’etichetta che non si tratta di Dispositivi medici o di Protezione individuale e che le stesse contribuiscono a ridurre la contaminazione solo se chi le indossa adotta‚ con rigore‚ la distanza interpersonale e il lavaggio delle mani.