PALERMO – La Regione Siciliana ha firmato la revoca dell’autorizzazione alla società Sun Power per costruire un parco eolico da 55 megawatt nel territorio di Carlentini e Melilli, che però non è stato mai realizzato. Lo rende noto il Giornale di Sicilia nell’edizione di oggi.L’iter per la revoca ha avuto inizio ad aprile, quando sull’onda delle inchieste sul fotovoltaico che coinvolgono Vito Nicastri e il suo ex socio Francesco Arata è stata disposta la sospensione immediata e l’avvio del procedimento di revoca delle autorizzazioni ad alcune società finite al centro dell’indagine, tra cui la Sun Power.Le autorizzazioni in questione sul mercato valgono cifre milionarie, tanto che si parla di un giro d’affari di circa 10 milioni di euro.L’ex consulente per l’energia di Matteo Salvini, Paolo Arata, e il figlio Francesco, erano stati arrestati lo scorso 12 giugno con l’accusa di intestazione fittizia, corruzione e autoriciclaggio, e attendono ora il processo il 18 dicembre al tribunale di Palermo. Giudizio immediato anche per Manlio Nicastri e suo padre, il “re” dell’eolico Vito, ritenuto un fiancheggiatore del superlatitante Matteo Messina Denaro. Nicastri dopo il suo arresto aveva raccontato il sistema delle mazzette messo in piedi con Paolo Arata che però lo aveva successivamente smentito durante l’incidente probatorio. A giudizio vanno anche il dirigente dell’assessorato regionale Energia Alberto Tinnirello e il funzionario Giacomo Causarano che avrebbero intascato delle mazzette per liberalizzare i progetti ai quali teneva la ditta Arata-Nicastri oltre ad Antonello Barbieri. A Barbieri la Procura di Palermo contesta di essere stato socio occulto di Nicastri fino al dicembre 2015, quando gli sarebbe subentrato Paolo Arata versando 300 mila euro per rilevare dallo stesso quote della Etnea srl, e avrebbe cercato di sfruttare le sue conoscenze all’interno dell’assessorato regionale all’Energia e ottenne l’autorizzazione per costruire e poi ampliare l’impianto fotovoltaico a Carlentini.
