PALERMO – «La proposta dell’impianto della Gestam non era accoglibile per diverse violazioni che la messa in opera avrebbe determinato in violazione di legge». Lo spiega Aurelio Angelini, presidente della Commissione tecnica specialistica della Regione Siciliana incardinata all’assessorato regionale del Territorio e ambiente guidato da Toto Cordaro, relativamente al parere negativo di valutazione di impatto ambientale dato al progetto di realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti presentato dalla Gestam, da realizzare nell’area industriale ex-Pirelli di Villafranca Tirrenica.
«La richiesta di valutazione di impatto ambientale è arrivata nell’aprile del 2020 e la Commissione ha dato parere negativo nel luglio del 2020, e cioè 4 mesi dopo la richiesta e non 4 anni come erroneamente dichiarato da Sicindustria Messina. «I motivi della valutazione negativa, fra le altre cose, riguardano l’insediamento dell’impianto a pochi metri da siti sensibili – sottolinea il professore Angelini – . Si tratta di un impianto di trattamento di rifiuti urbani e speciali pericolosi e non che, secondo la normativa ed il Piano regionale per la gestione dei rifiuti speciali e pericolosi, deve essere localizzato ad almeno 3 chilometri dall’abitato. L’area di progetto, invece, ricade in un’area industriale totalmente circondata da centri abitati e a meno di 500 metri si è in presenza di siti sensibili: a 300 metri si trova la frazione Divieto del Comune di Villafranca Tirrena, a 250 metri la Zona Protezione Speciale (ovvero zona posta lungo le rotte di migrazione dell’avifauna) “Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e area marina dello Stretto di Messina” e a circa 180 metri un’area IBA, ovvero un’area importante per uccelli e biodiversità – e conclude. A malincuore a volte siamo costretti a dire di no, ma per quanto riguarda la proposta dell’impianto della Gestam non avremmo potuto fare diversamente».