PALERMO – “Anche su temi così importanti, come il ripristino delle sedi giudiziarie soppresse in Sicilia, la maggioranza non perde occasione per ridursi a una farsa: dopo aver proposto un disegno di legge-voto, i gruppi che sostengono, o dovrebbero sostenere Musumeci hanno disertato l’Aula per ben 29 volte, facendo mancare il numero legale e rendendo impossibile l’approvazione”.
A denunciarlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo e Luigi Sunseri, intervenendo sul ddl n. 1088 (modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 – “Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del Pubblico Ministero”) slittato all’Ars già ben 29 volte, per mancanza del numero legale.
“Restiamo convinti che il governo Monti nel 2012 abbia fatto un disastro – spiegano i deputati – con un piano di accorpamenti che ha riguardato molte sedi giudiziarie, tra cui in Sicilia quelle di Nicosia, Mistretta e Modica. Questo disegno di legge-voto, che dovrebbe spingere il parlamento nazionale ad adottare nuovi provvedimenti, è un segnale politico ma non è risolutivo, quindi non ci sembra lo strumento migliore. Tuttavia noi non ci sottraiamo al nostro compito, siamo pronti a portare avanti il ddl e siamo pronti a proporre dei correttivi che possano migliorarne il contenuto, per evitare, ad esempio, la paventata diminuzione del personale degli uffici giudiziari attraverso tagli, potenzialmente penalizzanti, delle piante organiche. Siamo però convinti che la vera battaglia la si dovrà giocare a Roma e lo abbiamo dimostrato nelle sedi opportune, anche di recente con il disegno di legge della senatrice del M5S Felicia Gaudiano, membro della commissione Giustizia, grazie al quale sarà possibile cambiare i criteri di cui tenere conto per la scelta dei tribunali da riattivare”.
“Intanto, resta l’amaro in bocca per il comportamento dei gruppi di maggioranza – commentano ancora Campo e Sunseri – una maggioranza sgretolata e inconcludente, che non riesce a sostenere e votare le stesse leggi che ha portato in Aula. Mentre altre sei Regioni hanno votato una norma simile, la Sicilia resta ancora ferma al palo. Se il presidente Musumeci vuole davvero risolvere la questione e non è capace di farlo per via parlamentare, visto che non può più contare su una maggioranza, smetta di nascondersi dietro gli alibi e porti il tema al tavolo della Conferenza Stato-Regioni”, concludono i deputati 5 Stelle.