PALERMO – È nel solco degli incontri di dialogo, confronto e dibattito con le istituzioni avviato all’inizio del nuovo quinquennio 2023-2027 dalla Conferenza episcopale siciliana che oggi, nel corso del primo giorno della sessione primaverile di lavori della CESi, i vescovi delle Diocesi di Sicilia hanno accolto nella sala delle conferenze il Presidente della Regione, l’on. Renato Schifani.
Invitato dal Presidente dei vescovi siciliani, mons. Antonino Raspanti, l’on. Schifani si è soffermato a dialogare con i presuli.
SESSIONE PRIMAVERILE DELLA CESI: INCONTRO TRA I VESCOVI DI SICILIA E IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANADiversi i temi posti sul tavolo del confronto: lo spopolamento – soprattutto ma non solo – delle terre di provincia, i temi della sanità, della valorizzazione dei beni culturali e del relativo indotto, e del lavoro, ma anche scuola, formazione professionale, sport e ruolo delle parrocchie nel tessuto cittadino a favore dei giovani; e ancora la lentezza della burocrazia e il bisogno di progetti e di capacità di realizzarli; la povertà, il disagio sociale e la bellezza e l’importanza della famiglia alla quale è necessario dare tutelarla, accompagnarla, proteggerla, assicurarle una vita dignitosa.
SESSIONE PRIMAVERILE DELLA CESI: INCONTRO TRA I VESCOVI DI SICILIA E IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANARiferendosi al confronto instaurato con il mondo ecclesiale e, nello specifico, con la Conferenza episcopale siciliana, Il Presidente Schifani ha sottolineato l‘importanza e l’utilità del “confrontarsi, parlarsi, recepire” e ha annunciato l’intento di “tornare ad incontrarsi periodicamente” nel segno “dell’ascolto, del confronto, non dello scontro e senza intenti polemici”.
Commentando il recente messaggio della Consulta regionale delle Aggregazioni laicali sull’aumento delle indennità dei parlamentari dell’ARS, il Presidente della Regione ha evidenziato la necessità della politica di “essere responsabile, non dare luogo ad atteggiamenti che possono essere criticati dall’opinione pubblica in particolare in un momento di grande crisi sociale, crisi di vocazione, di crisi professionale. Dobbiamo dare l’esempio”. (fonte: Cesi)