“Cosa certa è che non cambio per niente e per nessuno. Così com’è certo che nella mia vita ho bisogno di emozionarmi, perchè io vivo di emozioni perenni.
Ho l’esigenza di sorridere, perchè la vita è bella. Ho voglia di cose semplici, autentiche e concrete, perchè io sono così: genuina, pura e schietta.
Non ho bisogno che vengano colmati vuoti, perchè io sono di più. Poi chissà. Ah, una cosa è fondamentale, non elemosino attenzioni da nessuno, guai. Ed esserci non vuol dire nulla. La mia anima è sensibile e non è vestita d’orgoglio”.
Sono così, posso piacere o meno. E se non piaccio nessun problema.
Sorrido frattanto che i miei polpastrelli, pigiano in modo spedito e ininterrotto la tastiera del mio Mac. Sorrido perchè, qualche sera addietro, durante una delle telefonate più spontanee e sincere degli ultimi tempi, ho proprio detto, al mio interlocutore, le stesse parole con le quali oggi ho esordito in questa nuova pagina di BenEssere.
Sorrido perchè a distanza di giorni, mi sono resa conto di essermi fatta una delle più belle dichiarazioni d’amore di sempre.
Quanto tempo ci è voluto per essere consapevole della persona che sono?
Quanto tempo ci è voluto affinchè mi rendessi conto che sono la persona più importante della mia vita?
Quanto tempo ci è voluto per…
Come ho fatto a…
Non ho mai quantificato il tempo. Non ho mai fermato le lancette dell’orologio o fermato il timer del mio iphone. Non mi sono mai focalizzata alla singola circostanza e/o alla situazione.
Nell’istante in cui ho capito che contestualizzare e soffermarmi al singolo caso avrebbe, soltanto, accentuato il mio malessere e avrebbe creato dei vuoti inesistenti, mi sono amata un po di più.
Mi sono amata un po’ di più come femmina e come donna. Come figlia e come sorella. Mi sono amata un po’ di più come Veronica. Mi sono amata un po’ di più per quell’Io che, cresce e si trasforma; matura e si evolve.
Ho imparato ad ascoltare il mio Io e, poi, il mio corpo. Ho imparato ad accettarmi e non ho smesso di migliorarmi. Ho imparato che chiedere aiuto non è un atto di vergogna. Ho imparato a non farmi andare bene tutto e tutti. Ho imparato a non giustificare nessun tipo di abuso (anche psicologico) sulla mia persona.
Ho imparato a dire basta. A lasciare andare. Ho imparato che non esistono norme che catalogano la bellezza.
La bellezza, così come l’Io, e l’amor proprio hanno molte forme di espressione e zero stereotipi.
Star bene con se stessi, (per intenderci, non sono in fase zen) è una partita che non conosce fine, perchè potrà terminerà soltanto quando smetterai di considerarti tuo avversario, piuttosto il tuo alleato.
Così da crescere, sbagliare, toccare il fondo e rialzarti. Tutte le volte che cadrai, tutte le volte che vorrai.
Giochiamo ad essere un uomo e una donna diverso/a ogni giorno; soltanto così ci ameremo di più e ameremo di più.
Senza regole, senza copioni, senza paura.
Con gli sguardi, quelli che dicono tutto quello che non si riesce mai a dire a parole nè a dimostrare. Con gli occhi che luccicano di sensazioni. Con la concretezza di un sorriso e la voglia di prendere a morsi il modo perchè si ha fame di vita.
Questo è il mio augurio per questa nuova settimana. Una nuova settimana di lockdown e di Italia cambia colore. Una nuova settimana che ci avvicina sempre di più alla primavera, alla temperatura mite e, quindi, all’estate.
Questo è il mio messaggio per te. Il mio augurio per te: perchè in un tempo difficile come questo, forse, un po’ tutti abbiamo bisogno di parole senza mistero, parole leggere, parole di fiducia e autostima.