PLATANICA – “La festa di San Michele è il cuore della comunità che raduna in maniera evidente tutte le frazioni di Platania e noi quest’anno abbiamo voluto lanciare un messaggio di speranza in questo periodo particolarmente difficile che il mondo intero sta vivendo a causa della pandemia e delle guerre che lo stanno attraversando”. Così, don Giuseppe D’Apa, a conclusione della festa in onore del patrono di Platania, San Michele Arcangelo, che quest’anno, dopo i due anni di restrizioni dovute alla pandemia, è stata vissuta in maniera completa riprendendo: le tradizionali visite alle frazioni del paese; gli incontri con le famiglie; la missione popolare (quest’anno affidata alla comunità dei “missionari della via”); l’offerta del cero votivo da parte del sindaco, Davide Esposito; la processione. Questo, sebbene “l’espressione della festa religiosa in questi anni non si era mai interrotta”.
La festa, inoltre, è stata anche l’occasione per i fedeli di Platania di conoscere ed accogliere il vescovo, monsignor Serafino Parisi, per quella che è stata la sua prima visita alla comunità.
Un momento di vita comunitaria, quindi, alla quale hanno dato anche il loro contributo le suore “Serve della Parola” di Decollatura che hanno affiancato il parroco durante le visite nei quartieri ed alcuni sacerdoti diocesani che si sono alternati nelle celebrazioni eucaristiche, e che, mentre da un lato ha rappresentato un invito ad iniziare a guardare nuovamente avanti in maniera positiva affidandosi a San Michele, dall’altra è stata anche una “esortazione a prendere quella che è la grazia che il nostro patrono – aggiunge don Giuseppe – può farci: difenderci dal male ed aiutarci a mettere in atto quegli strumenti che il Signore ci dà per custodire la bellezza della nostra vita”
L’appuntamento dell’adorazione eucaristica mattutina (“Iniziamo da te”), infine, non solo ha rappresentato una esortazione a non lasciarsi travolgere dagli eventi, ma ha anche voluto essere un messaggio di fiducia negli altri, nel prossimo.