SIRACUSA – E’ arrivata l’ora della resa dei conti all’interno dell’area del ministro Andrea Orlando nel Partito democratico della provincia di Siracusa con gli scissionisti legati a Orfini dopo le elezioni del 5 novembre che non hanno permesso a Bruno Marziano, la ricoferma all’Assemblea Regionale Siciliana, ma anche costruire la ricomposizione del centrosinistra a Siracusa. La sconfitta a pochi giorni dal voto non è stata ancora digerita dell’ex parlamentare regionale che, in occasione della riunione che si è svolta martedì sera, a Siracusa, ha spiegato i motivi del fallimento. E’ un Bruno Marziano ferito politicamente, ma già pronto a nuove battaglia che cerca di analizzare fino in fondo la sconfitta e i fattori che l’ho hanno portato a non confermare il seggio all’Ars andato a Giovanni Cafeo. L’onorevole Bruno Marziano invita tutti a ricostruire il centrosinistra per nuovi obiettivi elettorali tra i quali il prossimo appuntamento con le elezioni nazionali. “Ho ringraziato tutti i militanti e simpatizzanti, seppur nella sconfitta elettorale – ha detto l’onorevole Bruno Marziano – del contribuito dato per arrivare a 4.795 voti. Un patrimonio di consenso pulito da cui ripartire per nuove battaglie politiche. Ho illustrato alla mia componete le ragioni della sconfitta. Ragioni individuate da approfondita analisi e raccolta di prove intangibili. Nella sconfitta hanno influito i seguenti fattori: la scissione a sinistra da parte dell’ MdP-Articolo 1, come anche l’adesione all’area renziana del segretario provinciale Alessio Lo Giudice ed altri che erano con noi e che ora sono nella componente renziana costituitosi nella nostra provincia in modo sospetto proprio durante la campagna elettorale; il diffuso giudizio negativo sul governo Crocetta, e quindi sulla sua giunta, la spinosa vicenda della Formazione professionale con particolare riferimento all’Avviso 8, il ritardo dei finanziamenti destinati all’ ex Provincia regionale con conseguenze sui lavoratori. Ma principalmente è stato determinante l’intervento a gamba tesa del presidente del partito Orfini che in una riunione a Carlentini con Raciti, Rubino, Lo Giudice con i sindaci di Carlentini Basso, Lentini, Bosco e Francofonte Palermo, ha sostenuto la candidatura Cafeo con il preciso intento di danneggiarmi e con la promessa a Basso di essere candidato deputato o senatore. C’è stata una responsabilità di Faraone e di Raciti che, consapevoli della possibile sconfitta del Centrosinistra hanno fatto in modo di garantire l’elezioni ai renziani più.Poiché siamo stati sconfitti ma non vinti continua l’assessore regionale alla Formazione Bruno Marziano – ripartiamo ora dalla nostra forza per consolidarci dove siamo presenti ma anche per ricostruire la nostra presenza dove abbiamo registrato qualche difficoltà. Per fare ciò utilizzeremo la forza dei nostri numerosi giovani e motivati dirigenti politici. Siamo dentro il PD forza rilevante per qualunque maggioranza. Una forza che utilizzeremo nelle prossime scadenze elettorali, politiche , comunali e provinciali. Che affronteremo a campo aperto trattando e discutendo con tutti avendo la consapevolezza che la nostra area Orlando a livello nazionale sta svolgendo un ruolo importante e deciso anche rispetto a tutto il centrosinistra. E come area Orlando dobbiamo lavorare, e stiamo già lavorando, per l’unità del centrosinistra a livello nazionale e locale. Poniamo con forza l’esigenza di rinnovare gli organismi di partito e non solo la direzione provinciale, dove i rapporti di forza sono squilibrati e non rispondenti non più rispondenti né alla consistenza congressuale , né ancora di più , alla consistenza elettorale. L’esecutivo provinciale non è rappresentativo della situazione interna del partito e chiediamo le dimissioni dei due nostri rappresentanti nell’esecutivo di dimettersi per aprire una discussione nel partito e per affrontare al meglio le prossime scadenze elettorali. Lasciamo al senso di responsabilità del segretario eletto come rappresentante della nostra area, la decisione di cosa fare. Per quanto ci riguarda lavoreremo per rimettere in circolo la politica e ci poniamo come area che intende giocare le proprie carte con equilibrio e con una interlocuzione aperta con i soggetti in campo”.