Cari amici, eccoci alla terza ma non ultima parte de “ La Principessa Katana”. Sono pronta a ricevere vostri suggerimenti relativi agli eventi descritti e, perché no, a quelli che caratterizzeranno l’ evolversi successivo della storia. Secondo voi… cosa accadrà adesso ?
3- Un’altra verità
…Sembrava un sogno : un abito morbido di chiffon color crema avvolgeva il suo delizioso corpicino. Il décolleté delicatamente scollato, per evidenziare il collo delicato, le maniche lunghe finivano larghe e morbide, quasi simili a delle ali, la facevano sembrare una farfalla. Il busto del vestito era impreziosito da piccoli cristalli che le illuminavano il volto; intorno al punto vita una cinta della stessa stoffa dell’ abito, era lunga e larga, nel movimento seguiva esattamente lo svolazzare delle maniche.
La lunghezza dell’abito, indiscutibilmente fino a sfiorare quasi il pavimento, anche se a volte si intravedevano le bellissime scarpe di raso di seta color crema. Sul décolleté della scarpa, un delicatissimo fiocchettino di raso.
I capelli erano raccolti morbidamente sul collo. Sul capo poggiava, libero e leggero, un lungo velo di chiffon crema che copriva anche il volto. Anche il velo volava…
Due piccole perle le decoravano i lobi.
Il trucco sobrio e delicato: una linea nera scorreva lungo le sue grandi palpebre dalle ciglia lunghe, e un lucido rosa delicato sulle labbra. Che’ dire… lasciava senza fiato.
Gli invitati rimasero incantati, e Gustav ancora una volta non credeva ai suoi occhi, le si avvicinò e le donò una farfallina di seta. Il Re e la Regina erano commossi al vedere la loro bellissima figlia, e speravano che quell’uomo la rendesse felice.
Passarono tre anni sereni al castello, la principessa ebbe due figli Agostino e Federico.
Così Katana sentì di essere felice.
I figli crebbero bene, amati dalla mamma; il papà era spesso fuori a causa del suo lavoro, e in realtà non li vide crescere.
Un giorno, di ritorno da un lungo viaggio, Gustav portava con se’ una bellissima bambina di 10 anni: era sua figlia.
Non ne aveva mai parlato con Katana.
In realtà lui aveva già una famiglia, che andava a trovare durante le sue assenze dal castello.
Katana, davanti ad un’evidenza di tale natura, capì che Gustav voleva metterla al corrente della verità, e allo stesso tempo sapeva che la reazione di Katana sarebbe stata: “ Addio! “
Katana capì che lui non l’aveva mai amata; Gustav aveva voluto conoscerla solo per usufruire delle ricchezze del Castello.
Per un po’, Katana fù triste, ma capendo che Gustav non meritava di essere ancora amato, la principessa riuscì a trovare la serenità interiore grazie alla ricchezza e alla nobiltà
d’ animo che portava dentro di se’, come buona eredità trasmessa dai suoi genitori. Lei trovò la sua principale fonte d’ Amore, nei due suoi figli meravigliosi che l’adorarono per sempre…
Ma…grande sorpresa…
Gustav ritornò da Katana, ma non per farsi dire “Addio”, ma per rivelarle un’altra verità…
Inizialmente, non gli venne facile dire a Katana che non era un benestante, ma un povero con dei vestiti prestati, che si era innamorato di una principessa.
Alcuni giorni prima del suo arrivo, incontrò Selene alla quale aveva raccontato tutta la sua vera storia. A quel punto Selene, decise di andare a trovare Katana, ed arrivò nel momento in cui Gustav stava per fare qualche passo indietro…per andare via, ma Selene disse: “Aspetta Gustav, non è giusto…non può finire così!”
“Ché vuoi dire?” disse Katana.
“Vuol dire che non sono mai stato l’uomo che credevi io fossi, non sono mai stato un famoso mercante di sete, non sono mai stato un benestante, non ho mai avuto un mio castello e non ho mai indossato degli abiti raffinati che fossero miei…era tutto finto. Una famiglia dal cuore d’ oro ha voluto aiutarmi, ed oggi eccomi qui a dirti che…io sono povero. Prima di conoscerti avevo una moglie, che adesso non c’è più, la bimba che vedi è la nostra creatura, rimasta senza madre. Oggi sono qua, per dirti che…se quello che è scattato fra di noi, va al di là delle classi sociali, dei palazzi e dei velluti di seta, vuol dire che è stato vero amore, e il vero amore, vissuto come intesa fra due anime che si nutrono vicendevolmente, non va sprecato…va afferrato…”
Abbassando gli occhi, voltò le spalle e riprese la strada del ritorno.
Quelli furono i secondi più lunghi che Katana avesse mai vissuto, lei era perdutamente innamorata del suo Gustav e
l’unica cosa che seppe dire in quel momento, fù…” Ti amooo!”
Gustav si bloccò…esitò un attimo prima di girarsi, come se non stesse credendo alle sue orecchie, si girò e…sorridendo, iniziò a correre verso Katana e Katana verso di lui. I bambini increduli si abbracciarono contenti…e…la bimba?
Rimase sola in fondo alla strada, guardando quella scena, così commovente ma triste, per lei.
Nooo…per niente! L’ animo nobile d Katana decise di accogliere la dolce Georgette, nella sua famiglia, l’avrebbe cresciuta e amata, come se fosse stata sua figlia, sarebbe diventata la principessina, e così fù…amata da tutti.
Dunque, un gran galà di bentornato a Gustav e benvenuto a Georgette, fù organizzato a palazzo, e fù così che vi parteciparono famiglie ricche e famiglie povere del villaggio.
Tutti si riconobbero amici, si respirava aria di amicizia e allegria, e soprattutto Gustav capì che, “…è importante credere nei sogni, perché se ci credi fino in fondo, un giorno li vedrai trasformati in bellissima realtà, solo se li cerchi all’ insegna della verità e della trasparenza”.
L’ indomani del ballo, la Regina seduta davanti alla finestra iniziò a pensare tante cose…
(3 Parte)
Nota:
L’ idea del lieto fine, (con ricongiungimento degli innamorati e festa accoglienza fra ricchi e poveri ) è stata suggerita dal gruppo dei bambini della Parrocchia Santa Maria di Pedara ( CT ), con cui ci siamo incontrati per ricordare e dedicare il pomeriggio del 30 Luglio 2020 alla mia cognatina Maricò, poiché quel giorno sarebbe stato il suo cinquantesimo compleanno.