CATANIA – “Hanno fatto comodo, molto comodo, in tempo di emergenza Covid. Adesso, colpevoli solo di essere stati reclutati con contratti Co.co.co. o similari, gli operatori sanitari vengono scaricati. Erano gli angeli della lotta al virus, adesso rischiano di diventare lavoratori usa e getta!”.
Protestano i segretari generali di Uil e Uil Fpl Catania, Enza Meli e Mario Conti, dopo avere letto il documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e già trasmesso alle Aziende del Sistema sanitario regionale “in cui sembrerebbe esclusa – spiegano i due esponenti sindacali – ogni possibilità di stabilizzazione o di procedure riservate per lavoratrici e lavoratori che in tempo di pandemia erano stati impiegati nelle strutture ospedaliere, moltissimi a Catania e provincia, con contratti di collaborazione o libero professionali”.
I segretari di Uil e Uil aggiungono: “Fa piacere, perché lo riteniamo un atto dovuto, che la Conferenza delle Regioni si sia ricordata almeno del personale assunto in emergenza a tempo determinato attraverso procedure concorsuali o selettive. Per loro, infatti, è ipotizzato il consolidamento del rapporto lavorativo. È inaccettabile, però, che altri operatori sanitari vengano ignorati e discriminati pur avendo svolto un’opera altrettanto preziosa, alla pari dei colleghi. Siamo di fronte a un benservito ingeneroso, cinico, ingiusto che noi contrasteremo in ogni sede”. Enza Meli e Mario Conti concludono “facendo appello ai rappresentanti politici perché, dimenticando per un attimo le fatiche della campagna elettorale, si occupino di questioni concrete e assicurino a tutto il personale sanitario e sociosanitario un diritto sacrosanto: quello al riconoscimento delle professionalità acquisite sul fronte della guerra al Covid”.
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