di Emanuele Gentile
SIRACUSA – Questa maledetta spazzatura! E’ davvero il caso di dirlo, rimarcarlo, affermarlo e pure gridarlo… La spazzatura per le contrade del siracusano rappresenta il più classico dei problemi. Classico in quanto sta diventando un aspetto consuetudinario dei luoghi dove viviamo. E se una cosa diventa consuetudine ciò significa che ci stiamo abituando ad essa? A me pare di si, e per due motivi. Le amministrazioni pubbliche fanno quelle che possono, ma sono sempre e comunque superate dalla realtà. Per non parlare di noi cittadini che nonostante decine di campagne in favore e difesa dell’ambiente facciamo orecchie da mercante continuando a spandere e spargere spazzatura a più non posso in ogni dove. In questo articolo proveremo a stilare una geografia della spazzatura della nostra amata provincia nell’ottica di far comprendere a noi tutti – nessuno escluso – che il problema è generalizzato e per dunque preoccupante. Molto preoccupante. Iniziamo da Francofonte.
Francofonte – Prima dell’entrata principale al centro agrumetato di Francofonte si trova una stradina che partendo dalla “Ragusana” si inespica lungo le pendici collinose per addivenire nei pressi del Cup. Lungo le curve di questa stradina insiste una quantità impressionante di rifiuti di ogni genere e misura. Il fenomeno non è recente ed è in fase di ulteriore peggioramento. L’amministrazione comunale ha presente il problema?
Sp Carlentini-Brucoli – Nei pressi di Contrada Torre, a circa 10 kilometri da Carlentini, abbiamo una mega discarica. Per svariati metri, nonostante la presenza di cassonetti collocati dal Comune di Augusta, possiamo ammirare le mille manifestazioni del sostantivo spazzatura. Si ha soltanto l’imbarazzo della scelta. Umido, resti di mobili, pezzi di elettrodomestici, materassi, plastica, carta e tanto altro ancora. Comune di Augusta ha qualche idea su come risolvere la problematica?
Sp Floridia-Canicattini Bagni – Lasciando Floridia per raggiungere Canicattini Bagni ci imbattiamo nella strada provinciale n. 74. Lungo i quasi 13 kilometri del tracciato possiamo ammirare una bella quantità di spazzatura di ogni quantità e dimensione. Sembra che da quelle parti nessun operatore ecologico sia passato negli ultimi mille anni!
Sp n. 38 – A un certo punto della “Mare-Monti”, prima di Canicattini Bagni salendo da Siracusa, si dirama una strada provinciale che collega la succitata “Mare-Monti” con la zona di Fontane Bianche-Cassibile. Nei pressi di una cava si può notare una distesa fitta fitta di spazzatura variegata e stratificata nel tempo. Stratificazione dovuta all’assenza di qualsiasi intervento di carattere pubblico.
Area Noto-Pachino – Il comprensorio che si dipana da Noto, capitale del Barocco, verso Pachino e quindi Eloro, Maccari, Marzamemi e Vendicari soffre da anni della presenza di decine di discariche abusive che contribuiscono a sminuire di molto il fascino di quei luoghi. Sembra una lotta impari poiché le amministrazioni ogni giorno cercano di fermare una moltitudine di pseudo-cittadini che si diletta nell’arte “non nobile” del tiro della spazzatura.
Il bilancio conclusivo di questo viaggio attraverso la nostra provincia è sconsolante in quanto stiamo distruggendo un paesaggio agricolo e contadino che le generazioni passate avevano costruito con tanto amore e sacrificio. Se si continua così non ci sarà più traccia dell’ambiente originale che ha costituito nei secoli uno dei tratti caratteristici del territorio siracusano. Vogliamo finalmente capire che non possiamo più permetterci il lusso di oltraggiare ogni lecito limite i luoghi dove viviamo? Non pensiamo alle nefaste conseguenze di tale incivile pratica? Prima fra tutte le conseguenze negative sulla salute di noi tutti? Non sentiamo il desiderio di vivere in luoghi puliti, decorosi, verdeggianti e ordinati? Aspetti che i turisti pretendono e quando notano le sconcezze beh scatta in loro la molla di non ritornare più da noi… Sulla spazzatura si misura/misurerà la nostra civiltà e la nostra capacità di cambiare finalmente “testa” tralasciandoci alle spalle un’attitudine caratterizzata da un’indifferenza diffusa e spinta verso tutto ciò che è al di fuori del nostro privato.