SIRACUSA – Sono stati 6.595 gli spettatori che, dal 18 luglio al 28 agosto, hanno assistito alla perfomance“Il mito di Aretusa” e circa 70 le persone che, a vario titolo, dal personale tecnico e di servizio agli attori, sono state coinvolte nella produzione, tutti siciliani. Questi i numeri dello spettacolo prodotto da Momento srl con il parco archeologico di Siracusa e firmato dal regista Guglielmo Ferro e che ha fatto vivere le pareti di roccia della grotta dei Cordari, della grotta del Salnitroe dell’Orecchio di Dionisio dove i visitatori sono stati accompagnati per un’esperienza teatrale unica.
Un viaggio nella natura, nella poesia, nel mito che ha attratto quasi 7.000 spettatori durante la rassegna che si è snodata per settimane con 4 spettacoli a sera, in pieno rispetto delle normative Covid che hanno imposto un numero ridotto di presenze per garantire la sicurezza dei visitatori durante la performance itinerante.
“L’esperimento può dirsi pienamente riuscito – commenta il regista Guglielmo Ferro – e visto l’interesse dimostrato da parte del pubblico, intendiamo ripeterlo al più presto. Sicuramente “Il mito di Aretusa” potrà essere messo in scena anche la prossima estate, a luglio e agosto, per soddisfare la grande curiosità che è nata attorno a questo innovativo progetto. Poi, l’idea è quella nei prossimi mesi di lavorare a eventi diffusi rivolti ad adulti ma anche a spettacoli per i più piccoli, da mettere in scena sia nel parco che nelle sue suggestive grotte”.
“È stato raggiunto un traguardo importante – commenta Riccardo Ercoli, presidente di Momento srl che ha prodotto lo spettacolo – e non solo in termini di numeri: la Sicilia ha riscoperto un luogo magico che è stato restituito alla fruizione dopo 40 anni. Una scommessa vinta, dunque, in piena sinergia con il territorio”.
Soddisfazione anche da parte del Parco archeologico e paesaggistico di Siracusa, Eloro, villa del Tellaro e Akrai che ha collaborato alla produzione dell’evento. “Un’esperienza da ripetere – commenta il direttore del parco Carlo Staffile – Abbiamo ritrovato un luogo unico al mondo che ha rivelato i suoi scorci più belli e che certamente sarà da scenario ad altri eventi di levatura come quello dedicato al mito di Aretusa. Speriamo che presto si possa ripetere questa bellissima esperienza che unisce teatro all’archeologia”.