ROMA – “Il ministero del Lavoro ha indicato le linee guida per l’erogazione dei 180 milioni di euro stanziati in Legge di Bilancio, a decorrere dal 2021, per finanziare l’assunzione a tempo indeterminato degli assistenti sociali nei Comuni, così da migliorare il loro rapporto rispetto al numero di abitanti”, a segnalarlo sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle Paolo Ficara, Maria Marzana, Pino Pisani e Filippo Scerra.
“A dicembre in Legge di Bilancio abbiamo approvato un emendamento condiviso da tutta la maggioranza, per rafforzare la struttura dei servizi sociali, quanto mai fondamentali in questa fase emergenziale per la tenuta sociale del nostro Paese”, proseguono. “Abbiamo previsto il passaggio dal rapporto minimo di un assistente sociale ogni 5.000 abitanti a quello di 1 assistente ogni 4.000 abitanti, così da rendere il loro lavoro maggiormente efficace nell’aiutare le famiglie in difficoltà e per dare una boccata di ossigeno ai Comuni. Tale atto normativo si è reso necessario per ascoltare e dare risposta ai bisogni emergenti dei cittadini e per dare attuazione alle misure di contrasto alla povertà a salvaguardia della dignità sociale che abbiamo varato in questi anni. L’importante collaborazione con l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, ha portato al raggiungimento di questo storico risultato”.
Le istruzioni operative dal ministero appena pubblicate con la notta 1447 del 12 febbraio 2021, prevedono l’erogazione di un contributo economico a favore degli Ambiti sociali territoriali (ATS) in ragione del numero di assistenti sociali impiegati in proporzione alla popolazione residente. Si tratta di un contributo di tipo strutturale, un finanziamento stabile, dell’importo di 40.000 euro annui per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato dall’Ambito, ovvero dai Comuni che ne fanno parte, in termini di equivalente a tempo pieno, in numero eccedente il rapporto di 1 a 6.500 abitanti e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 5.000. Si prevede, invece, un contributo di 20.000 euro annui per ogni assistente sociale assunto in numero eccedente il rapporto di 1 a 5.000 abitanti e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 4000. Per definire il contributo spettante, entro il 28 febbraio ciascun Ambito territoriale dovrà inviare un prospetto riassuntivo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, anche per conto dei Comuni che ne fanno parte.
“Adesso ci auguriamo che i Comuni non si lascino sfuggire questa importante possibilità per potenziare i servizi di assistenza sociale e far sì che nessun cittadino resti indietro”, concludono Paolo Ficara, Pino Pisani, Maria Marzana e Filippo Scerra.