ROMA – Sicilia e Puglia nella zona arancione. Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle D’Aosta nell’area rossa. Tutte le altre regioni nell’area gialla, con criticità moderata.
E’ questa la collocazione delle regioni italiane nelle varie fasce di rischio legate alla diffusione del Covid annunciata in conferenza stampa dal premier Giuseppe Conte.
IL PREMIER: “MONITORAGGIO PERIODICO”. “Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici – ha spiegato Conte – diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate, ma c’è l’alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche. Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave”.
“Non abbiamo alternative – ha aggiunto – dobbiamo affrontare le restrizioni per congelare l’impennata del contagio, comprendiamo la frustrazione e la sofferenza, ma dobbiamo tenere duro. Non ci sono regioni comprese in area verde, non ci sono territori che possono sottrarsi ai nuovi regimi di misure restrittive”.
“Il nuovo Dpcm entrerà in vigore da venerdì fino al 3 dicembre, con future ordinanze del ministro della Salute verranno forniti aggiornamenti, ordinanze che recepiranno esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente con i rappresentanti delle Regioni. Abbiamo previsto che ci possa essere una differenziazione all’interno delle regioni, in astratto è anche possibile, ma la forza dell’intero meccanismo è di costruire un tessuto di misure sia costruito su base regionale. Se, all’esito delle misure, una Regione dovesse rientrare in condizioni di stabilità per 14 giorni, con rischio più basso, potrà essere assoggettata a un regime di misure meno restrittive, ce lo auguriamo tutti”.
“Una volta condiviso l’impianto delle misure restrittive le conseguenze sono automatiche, perché basate su criteri predefiniti e oggettivi che sfuggono da qualsiasi contrattazione. Non si può negoziare o contrattare sulla pelle dei cittadini, non lo farà Speranza né i presidenti delle singole regioni, il contraddittorio ci sarà, perché le ordinanze vengono fatte sentito il presidente, ma non negoziato con il presidente. Già questa settimana porteremo in Consiglio dei ministri, dovremo farcela già domani sera, un nuovo decreto legge per i ristori”.
“I mercati credono in quello che facciamo, è un segnale importante. Non ho la palla di vetro per dire se dovremo rivedere le stime del -9%, dobbiamo vedere, ma queste misure se ci aiuteranno a contenere il contagio noi qualche spesa in più credo che ce la possiamo permettere a Natale. Mi chiedono se sono ottimista. Non sto pensando a veglioni, cene natalizie, cenoni, balli. Bisogna rispettare le regole. Se ci arriviamo in serenità, anche la fiducia nei consumi non sarà depressa e potremo vedere i benefici economici”.
COSA CAMBIA. La Sicilia è zona arancione e non servirà l’autocertificazione per uscire da casa. Ma non sarà possibile entrare o uscire dalla Regione o spostarsi da un Comune all’altro, tranne che per comprovate esigenze dunque motivi di lavoro, salute e emergenze. Per entrare e uscire dalla zona arancione servirà l’autocertificazione, compilata con le generalità e il motivo dello spostamento e consegnata alle forze dell’ordine in caso di controllo. Se si tratta di un’urgenza non si deve indicare il nominativo delle persona da cui si va per motivi di privacy. E’ però consentito attraversare una zona arancione se è indispensabile per raggiungere un’area senza restrizioni. All’interno della zona arancione, sarà vietato spostarsi da un comune all’altro. Anche in questo caso però sono ammessi gli spostamenti per comprovate esigenze di lavoro, studio, salute.
In zona arancione, scattano altri divieti per bar e ristoranti. Se finora a pranzo potevano restare aperti, adesso scatta la chiusura. “Sono sospese – si legge nel provvedimento – le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo”.
Resta “salvo” però il domicilio mentre si potrà comprare cibo da asporto fino alle 22 con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. “Restano comunque aperti – chiarisce il Dpcm – gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”.
Palestre e piscine restano chiuse, ma è ancora possibile fare attività individuale all’aperto nel rispetto del distanziamento. Salvi però i centri sportivi. Restano aperti parrucchieri, barbieri ed estetisti rimangono aperti.
Così come per le zone gialle, anche in quelle di colore arancione c’è il coprifuoco alle ore 22. Autobus e mezzi di trasporto dovranno essere occupati al 50%. La didattica a distanza è estesa a tutte le classi delle scuole superiori (fatta eccezione per gli studenti disabili con attività di laboratorio). Mentre alle elementari e alle medie è prevista l’attività in presenza con mascherina. I musei sono chiusi e sono sospesi tutti i concorsi. Nei fine settimana sono chiusi anche i centri commerciali.