ROMA – “Vorrei innanzitutto esprimere la mia commossa gratitudine – afferma Giuseppe Notarstefano, neo presidente dell’Azione cattolica italiana in una dichiarazione a caldo – verso il Consiglio nazionale dell’Azione cattolica italiana e i vescovi italiani per avermi voluto affidare il compito di rappresentare, coordinare e promuovere l’associazione in un ‘tempo difficile, imprevisto e inedito’, che rivela ‘anche segni di fiducia, motivi di gratitudine e nuovi sentieri di speranza’ (Messaggio della XVII Assemblea nazionale dell’Ac alla Chiesa e al Paese, 2 maggio 2021)”. “Mentre mi accosto a questo importante servizio, grande è la percezione della mia personale inadeguatezza, resa più sopportabile solo dalla consapevolezza che ogni compito associativo è svolto nella corresponsabilità di tanti e nella cooperazione di tutti”, aggiunge Notarstefano, ricordando che “l’Azione cattolica mi ha accompagnato sin da ragazzo e in essa ho maturato un grande senso di riconoscenza: verso il Signore che mi ha donato questa strada da percorrere alla scoperta della gioia rigenerante del dono di sé e del servizio agli altri, soprattutto ai ‘più piccoli’, e verso la Chiesa, cui ho imparato a voler sempre più bene grazie alla compagnia di laici e sacerdoti” che “hanno seminato e coltivato in me un profondo desiderio di bene e di comunità. L’Ac è per me una lunga storia di amicizie bellissime: mi vengono subito in mente tutte le persone con cui ho condiviso gli scorsi anni di responsabilità a livello parrocchiale, diocesano e nazionale, i presidenti nazionali con i quali ho avuto modo di collaborare, e in particolare Matteo Truffelli, amico carissimo e compagno di strada, da cui ricevo un testimone particolarmente impegnativo”.
Quindi un “primo pensiero a tutti gli aderenti, a quanti simpatizzano con la bellezza e l’entusiasmo della nostra ‘passione cattolica’: ai piccolissimi, ai bambini e ai ragazzi, ai giovanissimi e ai giovani, agli adulti, nelle tantissime associazioni territoriali di base presenti ovunque nella nostra bella Penisola: un popolo davvero numeroso in questa città! Sono particolarmente grato a tutti e a ciascuno per aver riconosciuto questo tempo difficile come un’opportunità e l’associazione stessa come la forma resiliente e fraterna per viverlo nella gioia. Un grazie che si estende a quanti collaborano e lavorano per rendere più sostenibile la vita associativa”.
“È bello pensare che la vita associativa sia soprattutto un camminare insieme, prendendosi cura reciprocamente e concretamente gli uni degli altri”. “Voglio ringraziare ancora il Santo Padre per le sue parole cariche di affetto e stima e per la prospettiva indicata all’Ac di divenire sempre più una ‘palestra di sinodalità’ a servizio della Chiesa italiana e del nostro Paese. A nome di tutti noi rivolgo, infine, un pensiero grato e riconoscente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, guida autorevole in questa fase di delicata transizione della vita del Paese e delle sue istituzioni democratiche: la nostra associazione conferma il vivo desiderio di essere un piccolo seme di rinnovamento civile, ricercando percorsi fraterni e alleanze generative di amicizia sociale per promuovere il bene comune”.