ROMA –A conclusione dello spoglio per l’elezione di dieci magistrati con funzioni giudicanti di merito, il giudice siracusano Concetta Angela Roberta Grillo, per tutti Cochita, è stata eletta nel consiglio superiore della magistratura. La rappresentante di Unicost ha preso 523 voti Grillo è giudice in un Tribunale, quello di Caltagirone, che annovera in servizio solo magistrate. Incluse la presidente Giovanna Scibilia e lei, che è presidente di sezione. «Costituiamo, credo, un caso unico tra tutti i Tribunali d’Italia – ha commentato di recente Grillo – Ma in magistratura la percentuale di donne è destinata a diventare maggioritaria. E visto che esiste un diritto a diventare madri anche per chi è giudice o pubblico ministero, credo che il prossimo Csm debba occuparsi di provvedimenti rivolti a preservare quel diritto senza scaricarlo sulla funzionalità degli uffici: a partire dal rafforzamento, negli organici, dei magistrati distrettuali, che assolvono la funzione di rimediare alle vacanze causate, per esempio, dalle maternità». Proposta inserita nella piattaforma di Unicost e, in particolare, della giudice indicata dal gruppo centrista in Sicilia. Tra i suoi obiettivi «Ritrovare il giusto spazio per l’effettività della giurisdizione. Che vuol dire riconsiderare l’equilibrio tra la tempistica e la qualità della decisione. Noi magistrati non dobbiamo pretendere di poter scrivere sentenze che siano trattati di diritto, ma certo di poter dedicare al singolo caso la giusta attenzione, in modo che la tutela dei diritti sia reale e non piegata a logiche di mero efficientismo». “A nome mio e della Città, esprimo alla dottoressa Concetta Grillo le congratulazioni per l’elezione al Consiglio superiore della magistratura. Un incarico prestigioso che premia l’impegno della dottoressa nello svolgimento della funzione e negli organismi rappresentativi delle toghe”. Lo ha detto il sindaco, Francesco Italia. “Molte le sfide che nella veste di consigliere si troverà ad affrontare, a cominciare dalla difesa dell’indipendenza della magistratura dai tentativi di condizionamento tentati dalla politica. La separazione dei poteri è un caposaldo della democrazia e del nostro sistema istituzionale al quale non si deve derogare”.