Roma, musica verso il Giubileo 2025,  un concerto dell’Orchestra  dell’accademia nazionale di Santa Cecilia

Roma, musica verso il Giubileo 2025, un concerto dell’Orchestra dell’accademia nazionale di Santa Cecilia

di Ludovico Falsone

ROMA – Un successo, domenica sera, presso l’Auditorium Conciliazione, dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta dal Maestro Jader Bignamini ha eseguito magistralmente la Sinfonia numero 5 in re minore di Dimitrij Šostakovič, tratta dall’opera 47. Nell’ambito dell’iniziativa “Giubileo è cultura”, si è trattato del terzo evento della Rassegna musicale “Concerti del Giubileo – Armonie di Speranza” in preparazione all’Anno Santo, a cura della Prima sezione del Dicastero per l’Evangelizzazione, come ha ricordato Mons. Rino Fisichella in apertura del concerto.
La sinfonia, quinta delle quindici ad opera del compositore sovietico, è stata scelta perché «il tema è lo sviluppo dell’individuo con tutte le sue sofferenze», come precisava lo stesso Šostakovič, e dunque, una narrazione musicale ideale per preparare lo spirito e l’animo di tutti i fedeli al prossimo Giubileo del 2025 indetto da Papa Francesco. Sala gremita e pubblico attento, che ha seguito con partecipazione l’esecuzione per tutta la durata dei 45 min., rispettando silenziosamente i quattro movimenti in cui è suddivisa l’opera: Moderato, Allegretto, Largo e Allegro ma non troppo. Il finale della tragedia si risolve con una nota gioiosa e ottimistica, che rappresenta in musica il grido di speranza dell’intera umanità, in linea con il tema della rassegna, e al contempo invita all’intima riflessione cristiana nel dialogo con Dio.
L’opera, composta nel 1937, viene definita ambivalente dalla critica musicologica, proprio per il significato che si cela dietro essa; infatti, l’opera venne presentata con il sottotitolo “Risposta di un artista sovietico a una giusta causa”, dopo la solenne stroncatura che il compositore ebbe per “Lady Macbeth del distretto di Mcensk” del 1936. La Quinta ottenne, comunque, già ai tempi apprezzamenti di chi ne lodava la chiarezza, il vigore e la forza espressiva; tuttavia, non mancarono i detrattori che parlarono di “doloroso cambio di rotta”, se non di “mesta abiura”, rispetto allo stile che il compositore aveva mostrato con le opere precedenti.
Il pubblico romano, acclamando con un’ovazione di circa dieci minuti, ha apprezzato moltissimo l’esecuzione dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, che è considerata una delle migliori d’Europa e che ha un organico di più di 90 professori d’orchestra.
Jader Bignamini è Direttore musicale della Detroit Symphony Orchestra dalla stagione 2020/21 e il suo repertorio sinfonico include autori in ambito russo, tedesco, austriaco, quali Čajkovskij, Glinka, Šostakovič, Prokof’ev, Stravinskij, Brahms, Beethoven, Strauss e Mahler, senza tralasciare i francesi Debussy e Ravel, gli italiani Respighi, Paganini e Vivaldi, e gli americani come Gerswin, Bernstein, Baber e Copland.
Con il concerto di domenica sera Bignamini ha debuttato con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia.
Il prossimo appuntamento con i Concerti del Giubileo sarà in prossimità dell’apertura della Porta Santa di San Pietro in Vaticano, alle ore 18.00 del 22 dicembre 2024, presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, il Coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” si esibirà in diverse composizioni polifoniche di Palestrina, Perosi e Bartolucci.

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