SIRACUSA – «E’ un’emergenza nell’emergenza, quella della violenza sulle donne al tempo del Coronavirus. La chiusura forzata in casa, a stretto contatto con i propri aguzzini, rischia infatti di acuire un fenomeno che purtroppo, da Nord a Sud, non accenna a diminuire. E l’ultimo, tragico episodio di ieri, l’uccisione di una giovane donna da parte del compagno, nel Messinese, ne è la dolorosa testimonianza».Lo dice Rossana Cannata, deputata regionale di Fratelli d’Italia, che spiega: «Proprio per prevenire e arginare il numero di simili tragedie, in un momento in cui per le donne risulta anche più difficile denunciare, perché strettamente controllate dai conviventi, la Regione si è subito messa al lavoro per tendere una mano alle vittime di violenza e stamani l’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro – Dipartimento della famiglia e delle politiche sociali – ha reso nota una indagine conoscitiva svolta per verificare in questa fase emergenziale le modalità di svolgimento dei servizi prestati dagli enti gestori dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio che operano in Sicilia. Nel report sono indicati i dati e le informazioni, trasmesse da ciascuna struttura al servizio 5, sulle modalità messe in campo nel rispetto delle prescrizioni previste dai Dpcm sul contenimento del contagio da Coronavirus nonché dalle ordinanze emanate dalla presidenza della Regione o dai sindaci».L’on. Rossana Cannata aggiunge: «Ed ancora, il 30 marzo, sono stati pubblicati, dall’assessorato, i “Criteri e le modalità per l’accesso ai contributi di cui al Fondo per le vittime della violenza di genere e i loro familiari” in continuità con i precedenti avvisi e decreti dirigenziali. Si tratta, nello specifico, di oltre 108 mila euro destinati a supportare le donne vittime di violenza e i loro familiari, attraverso azioni di sostegno psicologico, sanitario, educativo e legale. I soggetti proponenti sono gli enti locali, attraverso i servizi sociali che hanno in carico donne o famiglie delle vittime di violenza oppure associazioni e cooperative sociali che gestiscono centri antiviolenza e case rifugio. Nel caso in cui le richieste dovessero eccedere l’importo previsto, si provvederà ad ulteriori dotazioni. Le istanze e la relativa documentazione dovranno essere avanzate esclusivamente tramite mail da indirizzare in apposita casella della Regione».La deputata della circoscrizione siracusana commenta: «In un momento in cui le preoccupazioni sanitarie ed economiche sono sicuramente tante, non possiamo permetterci di dimenticare la paura e il dolore silenziosi delle donne costrette a una convivenza quanto mai pericolosa. Ferite nel corpo e nell’anima, tante, troppe donne, in questi giorni, rischiano di pagare un prezzo troppo alto all’isolamento. Ma dobbiamo ricordare loro che, anche in questi giorni così difficili, non sono sole e che devono trovare il coraggio di denunciare perché gli strumenti per difenderle esistono».