SAN GIOVANNI LA PUNTA – Presso la Sala Teatro, di “Villa Angela”, a San Giovanni La Punta, in occasione del 60° anniversario della fondazione, si è svolto il Convegno sulla Disabilità e Riabilitazione, nel ricordo ed in continuità, di Padre Ugo Aresco.
Dopo i saluti, di S.E. Mons. Luigi Renna, Arcivescovo Metropolita di Catania e del sindaco di San Giovanni La Punta Nino Bellia, i lavori sono stati aperti dal Responsabile Scientifico Maurizio Arena, che ha presentato il convegno.
Molti illustri relatori, hanno impreziosito con la loro presenza, questo importante momento scientifico, nelle varie sessioni dal titolo, “La cura del cuore”. Prezioso il supporto della segreteria organizzativa curata da Loredana Di Gregorio.
Nella prima sessione del convegno si sono presi in considerazione i principali aspetti normativi e pastorali della disabilità e della riabilitazione e quindi l’AIRS e la Pastorale, espressioni di una vocazione e il valore sociale della disabilità. La seconda sessione, invece, è stata dedicata al ricordo di Don Ugo Aresco, attraverso originali testimonianze, all’attualità del suo pensiero e come questo si sia concretamente radicato nel tessuto sociale, evidenziando il ruolo importante di “Villa Angela”. Il rapporto territorio e handicap, riabilità in età evolutiva, integrazione tra pubblico e privato convenzionato e il ruolo dei servizi sociali, sono stati gli argomenti affrontati nella terza sessione dei lavori, dando spazio ad una valenza scientifica. I temi conclusivi del convegno sono stati la presa in carico del paziente diversamente abile, le nuove tecniche di riabilitazione, come la neuro modulazione e stimolazione transcranica, la stanza multisensoriale “Snoezelen”. Importante e apprezzata l’esposizione di poster, che hanno illustrato alcuni campi d’intervento operativo dei terapisti ed educatori all’interno di “Villa Angela”. Il convegno si è concluso con la santa messa presieduta da S.E. Mons. Luigi Renna. Non sono mancati gli elogi e i ringraziamenti per tutti coloro che lavorano all’interno della struttura, terapisti, educatori, operatori sanitari e maestranze.
Qualsiasi luogo di lavoro è un contesto sociale la cui qualità dipende dalla volontà e dal desiderio di costruire relazioni di valori e virtù sociali da parte dei singoli componenti. Molti concetti erano radicati già sessant’anni fa, nel pensiero e nel lavoro, di don Ugo Aresco, in quello che lui ha lasciato in eredità, condensati in una frase a lui cara: “L’amore comincia proprio quando metti insieme il visibile con l’invisibile e il sensibile con lo spirituale, così come fa l’artista nel realizzare un’opera d’arte”.