“Vero potresti scrivere un thriller sugli ultimi due mesi” . E’ il messaggio audio inviatomi da un’ amica qualche giorno addietro.
Ci scherzavamo su, di buon mattino, davanti ad un caffè e ad un display. Sì, un display perché, sulla carta, a dividerci ci sono oltre 1000 km. Praticamente, invece, non ci divide nulla. Sono sincera, nei mesi di gennaio e febbraio, se fossimo state più vicine qualche sberla l’avrei presa sicuramente.
E ci stava anche. Io che non conosco mezze misure, io che non conosco il tiepido. Io che o fuoco o niente. Bianco o nero? In realtà alcune gradazione di grigio mi piacciono, ma solo per gli outfit.
Da buon sagittario vivo ogni situazione con fervore e passione. Alcune volte, anche troppa. Adoro emozionarmi, e credo che finché riuscirò a farlo le delusioni non riusciranno mai a vincere.
Piuttosto preferisco pensare ad una sfida, di quelle estenuanti. Di quelle che si decidono ai calci di rigore, dove mettere in rete l’ultimo pallone e a vincere sono io. Sì perchè se allo scadere dei 90′ ci potrebbe essere ancora un po’ di delusione, nei tempi supplementari e, ancor di più con i calci di rigore, la cattiveria agonistica, mi hanno insegnato, ti porta a reagire. Sempre.
Quando le persone deludono si fa’ fatica. Mille metafore, mille parole, ma niente…
Decido io quando farmi passare qualcosa. A me piace giocare e decido io quando smettere di lottare, anche perchè ai “se fossi in te…”; ai “ah, io dopo tutto questo tempo…”, non ci ho mai creduto.
E’ una questione di tempo. Come ho in più occasioni e contesti sottolineato: ognuno con i suoi tempi. Dedicarsi tempo e dedicare tempo è qualcosa di prezioso. Ti regali e regali un pezzo di vita.
E la vita è preziosa, tanto. Purtroppo noi umani abbiamo bisogno di eventi drammatici per accorgerci di alcune cose. Inevitabilmente, penso alla guerra in Ucraina. Leggo, vedo le immagini, i video e penso sempre con maggiore preoccupazione. Vorrei fare di più, vorrei concretamente dedicare tempo a quella popolazione. Vorrei tempo per tornare indietro. Vorrei tempo per trovare le parole. Vorrei tempo per svegliarmi e penare di aver fatto un brutto sogno.
E invece va tutto avanti, velocemente e terribilmente avanti. Ho solo il tempo di pregare e di sperare. Parallelamente, invece, cerco il tempo di distrarmi. Di distrarmi da ciò che mi destabilizza e mi coinvolge negativamente facendomi perdere tempo. E so bene che, in tante circostanze e con molte persone, senza previsioni dei satelliti ma, con cognizione di causa, di tempo ne ho perso abbastanza. Ecco il perchè del thriller.
I thriller li leggo. Psicologicamente, forse, qualche thriller lo costruisco anche. Ma mi fermo lì…
perchè mi sento sopraffare da un turbine di emozioni. Mi stupisco del mio desiderio irrefrenabile di quelle sensazioni vissute intensamente, senza pensare al dopo. Ci sono emozioni, sensazioni che mi disorientano e mi fanno venire i brividi. Sono le stesse che mi fanno male, le stesse che mi fanno soffrire. Sono le stesse che non riesco a spiegare perché non vanno spiegate.
Cos’ come i legami di certe menti. Perchè certe menti le sfiori sapendo che non potrai mai farne a meno. Pur negandolo a te stess*.
Ho una mente complessa, da premio Oscar, un cuore fragile (spesso in autoprotezione!) come le ali di una farfalla.
Di quelle farfalle che vorrei colorassero i cieli delle città Ucraine per spazzare via la polvere da sparo posarsi sulle spalle di tutti i bambini come simbolo di speranza, coraggio e rinascita…
Per colorare i loro cuori, e svegliarli da una tragedia inammissibile.
Il mondo merita, il BenEssere. L’essere umano deve allenarsi per questo perchè ad oggi ha fallito. Abbiamo fallito.