Shade presenta il nuovo album “Diversamente Triste”

Shade presenta il nuovo album “Diversamente Triste”

Disponibile da oggi, venerdì 7 luglio, in fisico e in digitale, “Diversamente Triste” è il nuovo album di inediti di Shade e arriva a cinque anni di distanza dal precedente “Truman“.

Cinque anni sono un periodo infinito, ma per me sono stati necessari per la realizzazione di questo disco. Se non vivi qualcosa, cos’hai poi da raccontare?! In questi cinque anni mi è successo un po’ di tutto. Da ‘Truman’ ad oggi ho scritto un centinaio di tracce“, ha raccontato Shade durante un incontro con la stampa.

Poi ha aggiunto: “Sentivo il bisogno di tornare a ‘rappare’ e sono contento di averlo fatto in questo album. Il titolo racchiude un po’ quello che sono. Spesso sono visto come quello divertente, che ha sempre la battuta pronta, sia nel freestyle che nella vita di tutti i giorni. A volte, però, è un sorriso che mi stampo in faccia per cercare di tirare su di morale le persone che ho accanto a me o per cercare di fargli vivere un’esperienza positiva quando vengono a un mio concerto. Credo sia questa l’essenza del diversamente triste e non è una cosa che riguarda solo me, ma anche tante altre persone“.

Shade presenta “Diversamente Triste”

Questo nuovo progetto discografico di Shade non è un concept album. Il ‘diversamente triste‘ è però una sorta di fil rouge. Nell’album si alternano infatti episodi felici e tristi ed “è tutto studiato appositamente, perché trovo che sia iconico ed evocativo della vita che vivo e che viviamo tutti i giorni“.

All’interno di questo progetto troviamo poi alcuni dei nomi più apprezzati dell’attuale scena urban italiana, tra i quali possiamo annoverare: J-AxVegas Jones e GiaimeMadManDani Faiv e Nerone.

I featuring ultimamente sono sempre un parto, perché ognuno è impegnato con i propri progetti. Ne chiudi 20 e te ne saltano 17. Devo dire, però, che sono molto contento dei featuring di questo disco, perché sono tutte persone con cui ho un rapporto di amicizia o, per lo meno, con cui c’è sempre stata una stima reciproca. Tutti hanno fatto una strofa che poteva stare benissimo anche in un loro progetto, se si pensa all’impegno che ci hanno messo”.

Shade: il doppiaggio e la discografia

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Shade ha poi parlato dell’attuale situazione discografica italiana e di quello che rappresenta per lui il doppiaggio: “Essendo un lavoro abbastanza impegnativo con turni molto lunghi, più che un aiuto economico, il doppiaggio è un aiuto mentale, perché mi tiene sulla terra“.

Shade non esclude poi la possibilità di recitare in un film ma, “prima di buttarmi, vorrei studiare con un acting coach. Di fatto, il doppiaggio ti dà una certa impostazione ed io non vorrei ritrovarmi a recitare in un film e a sembrare finto. Non vorrei essere una macchietta, ma vorrei farlo bene. Se ci sarà l’occasione, lo farò. Ma prima preferisco avere tutti i mezzi per poterlo fare al meglio”.

Sull‘evoluzione della discografia negli ultimi cinque anni, l’hit-maker ha invece dichiarato: “La discografia è cambiata tantissimo negli ultimi anni, ma solo quella italiana. C’è una sorta di saturazione di uscite e di ascolti. In Italia, ultimamente, si dà spazio a canzoni che non sono canzoni, ma trend di TikTok. Sono cose viral, che in classifica hanno il loro peso. È un problema tutto italiano, ma ci si deve convivere.

Secondo me, però, non puoi continuare a rincorrere il trend vincente, perché il trend che è vincente per altri non può esserlo anche per te. Ed è proprio per questo che nella musica cerco sempre di ragionare sul lungo termine. Per le cose viral ci sono i freestyle, che ho sempre fatto e che vanno molto bene. Per quanto riguarda un album, invece, non puoi fare quello che fanno gli altri. È più importante essere coerenti e ritrovare il proprio DNA”.

Shade: il legame con il mondo del rap e… la trap

In chiusura, Shade ha parlato del mondo del rap e, rispondendo ad un ultima domanda, ha espresso la propria opinione sulla trap: “Non l’ho mai apprezzata al 100%. Preferisco ascoltare il rap old school. Ci sono molti trapper interessanti e un oceano di artisti che non hanno nulla da dire e che ripetono sempre i soliti clichés. Dopo un po’ la trap mi annoia. C’è però un disco che ho apprezzato tantissimo ed è ‘La Divina Commedia’ di Tedua“.

Il rap, invece, per Shade ha sempre avuto il profumo di casa: È quello con cui sono nato ed è quello che mi diverto di più a fare. Negli ultimi anni sono stato un po’ schiavo delle dinamiche di mercato e dei miei stessi numeri, ma la verità è che ho sempre scritto con l’attitudine di un rapper, perché è questo che sono dal 2005″.

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