PALERMO – Continua a crescere la curva dei contagi in Sicilia. Sono 1.487 i nuovi positivi al Covid registrati oggi, anche se in parallelo all’aumento del numero dei tamponi, che sfiorano ormai quota 10mila. Un incremento legato anche allo screening a tappeto su tutto il territorio, con il sistema dei drive in, promosso dall’assessorato regionale alla Salute. A destare le maggiori preoccupazioni è però la crescita dei ricoveri in ospedale: 1.578, di cui 202 in terapia intensiva. Anche per questo motivo la Regione sta accelerando sulla implementazione delle terapie intensive, così come previsto dal piano ospedaliero regionale. Dopo l’avvio dei cantieri al Policlinico di Messina e all’ospedale Cervello di Palermo, adesso è la volta dell’ammodernamento del Cto dell’Azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello”, destinato a diventare il Polo infettivologico della Sicilia occidentale. Al suo interno saranno realizzati, complessivamente, 93 posti letto (di cui 55 di degenza ordinaria – suddivisi in 45 di malattie infettive e 10 di pneumologia, 14 di terapia intensiva Uti e 24 di terapia intensiva respiratoria Utir, in linea con le priorità dell’emergenza Covid19.
Proprio in provincia di Palermo si registra il maggior numero di casi. Oggi il sindaco Leoluca Orlando ha firmato l’ordinanza, annunciata ieri, con la quale dispone ulteriori restrizioni contro gli assembramenti come il divieto di stazionamento per le persone, in particolare nei fine settimana quando sarà in vigore per tutta la giornata e non solo nel pomeriggio, nelle zone del centro storico e del litorale come la spiaggia di Mondello. Intanto il Covid ha distrutto un’intera famiglia a Gela.
Prima sono morti madre e figlio, a pochi giorni di distanza l’una dall’altro, e adesso anche il capofamiglia.Ad accusare per prima i sintomi era stata la donna, un’anziana di 72 anni, ricoverata il 23 ottobre con una polmonite bilaterale al reparto di Rianimazione dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dove era stata intubata. Stessa sorte era toccata a distanza di poche ore al figlio cinquantenne. Infine giorni dopo ha cominciato ad accusare i sintomi anche il capofamiglia, un anziano di 80 anni, ricoverato al “San Giovanni Di Dio” di Agrigento quando ormai le condizioni di moglie e figlio erano precipitate. La prima ad essere uccisa dal virus è stata la donna, il 31 ottobre. Poi, nel giro di 10 giorni, sono morti anche figlio e padre. (ANSA).