SIRACUSA – «Stasera io sono in mezzo a voi e arrivo da Palermo. E qui, davanti a Maria piangente, non posso distrarre i miei occhi da quel calvario, simbolo di ogni calvario, che oggi si chiama mare Mediterraneo. Un calvario che li riassume tutti, che li assume tutti. Per questo noi non possiamo tacere mentre il demone del razzismo, dell’esclusione dell’altro, della politica intesa come arte della divisione e della separazione sembra prendere il sopravvento, mentre sentiamo forte il rischio che la pandemia non ci abbia insegnato nulla e che torniamo a pensare ad un mondo fratturato, tagliato in due, diviso tra gli umani e la madre Terra, tra i ricchi e i poveri, tra Nord e Sud, tra gli italiani e gli stranieri, tra i turisti e i migranti».
E’ questa l’esortazione dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice nella sua omelia durante le celebrazioni per il 67esimo anniversario della lacrimazione di Maria a Siracusa.