SIRACUSA – Si è concluso in carcere il raptus di violenza e gelosia scatenato da Antonio Nicosia, siracusano di 29 anni. L’uomo, già sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, con numerosi precedenti di polizia per reati contro la persona ed il patrimonio, e pur essendo in atto sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Siracusa con prescrizione di non uscire durante l’orario notturno, è uscito di casa nottetempo per andare a fare visita alla sua ex convivente, con la quale aveva intenzione di intavolare una disputa non certo priva di criticità: l’uomo infatti aveva intenzione di chiedere, anzi pretendere da lei del denaro a titolo di risarcimento per aver interrotto unilateralmente la loro relazione sentimentale ed averne intrapresa una nuova. Perciò, anche in violazione alle note norme sanitarie in vigore – il c.d. “coprifuoco” – si è recato presso l’abitazione della donna, con la quale è subito nata un’accesa discussione, condita da urla e minacce all’indirizzo della malcapitata.
I vicini hanno allertato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente mentre ormai la questione stava degenerando: infatti il soggetto, dopo aver sfondato la porta dell’abitazione, stava inveendo contro la povera donna e le due pattuglie dei Carabinieri intervenute sul posto lo hanno dovuto ammanettare per riuscire ad allontanarlo, poiché malgrado la loro presenza continuava imperterrito a minacciare di morte la sua vittima, molto spaventata.
I Carabinieri hanno proceduto al suo arresto con l’accusa di atti persecutori, tentata estorsione e resistenza pubblico ufficiale e ad espletate le formalità di rito lo hanno posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria conducendolo presso la casa circondariale “Cavadonna”.