SIRACUSA – Il Cad Sociale di Siracusa, attraverso un dibattito sociale che si terrà nell’aula stampa della Questura di Siracusa, venerdì 15 Novembre 2019, alle 17,00, intende sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fenomeno tanto triste e purtroppo ricorrente nell’attualità come protagonista della cronaca nera. La violenza di genere riguarda dimensioni diverse, evidenzia Samanta Ponzio, oltre a quella sessuale e domestica, investe anche quella psicologica, economica, culturale e lavorativa. Ambiti forse meno visibili e pertanto non facilmente quantificabili. La violenza contro le donne è un fenomeno sommerso e di cui, normalmente, nei contesti educativi e di socializzazione si parla poco, continua la Presidente del Cad Sociale di Siracusa, al contrario, soprattutto negli ultimi anni, assistiamo ad un aumento dell’attenzione mediatica al fenomeno, solitamente dopo casi sconvolgenti di cronaca. Grazie alle ricerche fatte nel settore oggi sappiamo che la violenza sulle donne è un fenomeno trasversale perché non conosce limiti d’età, di paese, di professione e di classe sociale. Il Cad Sociale di Siracusa, formato da uomini e donne, ritiene che tali temi debbano riguardare tutta la società civile e che sia fondamentale riuscire a trovare spazi e tempi adatti a dar voce a questo problema in un’ottica di prevenzione. Al dibattito interverranno,oltre a Samanta Ponzio Presidente del Cad Sociale di Siracusa, anche professionisti e cittadini che rappresenteranno alcune istituzioni e parte della società civile a confronto. Relatori del dibattito saranno Damiano De Simone Presidente della Consulta Civica di Siracusa, la Dottoressa Alessandra Tomasello Psicologa e Psicoterapeuta,Luisa Ardita sorella di Eligia vittima di violenza, Tommaso Bellavia Segretario Provinciale del S.I.U.L.P. di Siracusa,Dottoressa Olga Aliffi Avvocato e Giuseppe Cassia maestro di Nippon Kempo. Gli obiettivi che il Cad Sociale intende raggiungere per poi lavorare alla realizzazione degli stessi sul territorio e all’interno delle scuole, sono: • dare informazioni e fornire dati sulla definizione e sulla diffusione della violenza di genere e sulle sue caratteristiche; • mettere a fuoco gli stereotipi più comuni sui soggetti autori di violenza nei confronti delle donne; • creare consapevolezza sui comportamenti e gli atteggiamenti violenti che connotano una “cultura della sopraffazione”; • promuovere una cultura della prevenzione e della non-violenza; • gestire i conflitti relazionali. • analisi degli stereotipi più comuni relativi alle donne che subiscono violenza; • analisi e riconoscimento di “comportamenti a rischio” premonitori di possibili manifestazioni di sopraffazione e violenza; • conoscere le associazioni che operano sul territorio per la prevenzione della violenza contro le donne e i servizi di accoglienza e sostegno alle donne maltrattate. Spero in una forte partecipazione , perché se ci fermiamo solo a postare sui social notizie di cronaca e poi non interveniamo in un progetto sociale che ha bisogno di collaboratori…Abbiamo perso… Conclude la Presidente