SIRACUSA – Trentacinque realtà del territorio incontrate, volti e progetti per costruire insieme prospettive di sviluppo sostenibile per la provincia di Siracusa. Sono stati mesi intensi di confronto e di dibattito per il team di Lapis, il laboratorio per la promozione dell’imprenditoria sostenibile promosso dall’associazione Prometeo in collaborazione con la Fondazione di Comunità Val di Noto. Il primo bilancio dell’attività è stato presentato, ieri, nella sede di Confindustria Siracusa, occasione per parlare di idee concrete, di futuro, innovazione, co-programmazione.
Molte infatti le parole chiave che hanno accompagnato questi mesi. Dalla necessità di creare sistema per una partecipazione di comunità su diversi settori di interesse, come l’economia civile, l’imprenditoria sostenibile, l’agricoltura sociale.
L’incontro è stato organizzato in collaborazione con il Patto di responsabilità sociale, con il quale è stato avviato un importante sistema di rete.
“Durante il lockdown – ha spiegato Francesco Ortisi dell’associazione Prometeo – è nata la necessità di dare veste formale ad un’associazione che intendesse dare protagonismo ai giovani del nostro territorio. Abbiamo così definito la cornice progettuale e lanciato la raccolta fondi che ha raggiunto 150 sostenitori. Fondamentale in questo percorso il contributo e la collaborazione con la Fondazione di Comunità Val di Noto. Lapis è un progetto che parte dal basso con il coinvolgimento della comunità, di tante persone che hanno scommesso sui nostri giovani. Finora sono stati raccolti 35 mila euro. E quella di oggi è anche l’occasione per rilanciare la raccolta fondi e il progetto di sostegno finanziario per questa progettualità. Lapis si muove sulla filosofia dell’impegno attivo per dare opportunità di crescita, sostenibilità e creare un clima di confronto che non nasconda criticità ma valorizzi energie positive. E cercare così di costruire un futuro possibile”.
Il team di Lapis, composto da Caterina De Benedictis, Giuseppe Grasso, Luca Carmelo Aiello, Giuseppe Macca, Giovanni Aiello, ha presentato il lavoro di questi mesi, la rete di attori incontrati, le opportunità.
E per i prossimi mesi Lapis cosa farà? “Lapis aveva un mandato – hanno spiegato i componenti del team – quello di costruire una banca dati all’interno della quale inserire idee ed esperienze sull’imprenditorialità sostenibile. Costruzione di alleanze è l’obiettivo finale, l’output fondamentale, ascoltare gli altri soggetti che come noi si occupano di imprenditoria sostenibile. Il progetto ha preso due binari: produrremo la banca dati ma ascolteremo ancora le associazioni, i soggetti incontrati, chi non abbiamo ascoltato, perché vogliamo essere elemento di raccordo tra tutte queste figure. Per questo avremo bisogno di tempo. Il mandato di Lapis non si conclude a maggio continueremo a lavorare perché questo è il futuro che ci siamo scelti e lavorarci da soli sarebbe stato impossibile. Invece lavorarci insieme non solo è possibile ma dà soddisfazioni”.
Tra gli interventi quelli di Giovanni Grasso, presidente della Fondazione di Comunità Val di Noto, di Vittorio Pianese e Renata Giunta del Patto di responsabilità sociale. Un’opportunità, infatti, è offerta dal PNRR e dalle possibili progettualità per il territorio di area vasta. Infatti il gruppo di lavoro del Patto di responsabilità sociale, di cui fa parte anche Lapis, proporrà un documento di visione che punti al partenariato pubblico privato per ampliare la coesione, fissi priorità condivise per non disperdere energie, strategie a medio e lungo termine per garantirne la tenuta, dare concretezza ai progetti che possano essere attuati sul territorio.
“Lapis è luogo dove c’è parità, ascolto e cura – ha concluso Giovanni Romano, presidente dell’associazione Prometeo -. La nostra vuole essere una modalità circolare, che costruisce sapere collettivo, provando a mettere insieme le competenze e le sensibilità di tanti per una visione condivisa di futuro. La mission di Lapis rimane quella di contribuire a generare nuove iniziative di economia civile che vedano come protagonisti i giovani. Ma abbiamo anche scelto di non sottrarci al compito a cui tutti gli attori sociali siamo in questo momento chiamati: dotare i territori di una progettualità in grado di trasformare le risorse del PNRR in crescita vera, sociale ed economica. Per questo abbiamo accolto la proposta del Patto di Responsabilità Sociale di contribuire all’elaborazione del Piano Strategico di Area Vasta. Perché, adesso come non mai, pensiamo che bisogna mettere da parte le rivalità, le antipatie, i rancori, le invidie e tutti quei sentimenti negativi che diventano freno allo sviluppo. E’ il momento di scegliere con coraggio la strada della cooperazione, riuscendo a parlarsi con franchezza, ad esporre ognuno le proprie carte e fare sintesi tra visioni diverse. Pubblico e privato non possono rimanere mondi separati. Parole come coprogrammazione e coprogettazione devono diventare prassi quotidiana e contribuire a quella coesione sociale che è anche il requisito principale per ottenere il sostegno dell’Unione Europea.”