SIRACUSA, BUONI SPESA: QUASI DUEMILA DOMANDE PRIVE DI RISPOSTA. SEI PROPOSTE CONCRETE PER AIUTARE I CITTADINI. L’EX PRESIDENTE DEL CONSILGLIO MICHELE MANGIAFICO: “BISOGNA PENSARE AGLI ULTIMI”

SIRACUSA, BUONI SPESA: QUASI DUEMILA DOMANDE PRIVE DI RISPOSTA. SEI PROPOSTE CONCRETE PER AIUTARE I CITTADINI. L’EX PRESIDENTE DEL CONSILGLIO MICHELE MANGIAFICO: “BISOGNA PENSARE AGLI ULTIMI”

SIRACUSA – A quasi un mese dalla trasmissione delle domande per ricevere il buono spesa nell’ambito degli interventi di solidarietà alimentare che il Comune di Siracusa eroga grazie ai finanziamenti statali e regionali, migliaia di cittadini (1.725 su 3.880) non hanno ricevuto alcuna risposta formale alla propria istanza, né positiva né negativa”.  Lo ha detto l’ex presidente del consiglio comunale  Michele Mangiafico in una nota inviata ai cittadini. “L’eventuale “diniego” – ha detto – sarebbe stato condizione necessaria e sufficiente per riproporre in maniera corretta la propria domanda, qualora la causa ostativa al buono fosse stato un errore materiale o una dimenticanza documentale”. L’ex presidente del consiglio scrive dopo la segnalazione arrivata sul suo tavolo in questi giorni e poco prima di Natale. “Ho ricevuto  numerose segnalazioni ricevute da cittadini siracusani – ha aggiunto – che hanno trasmesso la propria domanda nei giorni immediatamente seguenti l’apertura della piattaforma elettronica (leggasi 12 e 13 dicembre, così come verificato dalle ricevute degli stessi), ovvero subito dopo il 10 dicembre (nelle prime 24 ore la piattaforma non ha funzionato, com’è noto). Di contro, nonostante l’avviso pubblico asserisse che le domande sarebbero state istruite “secondo cadenze progressive”, soggetti che hanno fatto domanda in data successiva hanno già beneficiato del buono. L’Amministrazione comunale ha più volte dichiarato pubblicamente che tutte le istanze avrebbero avuto risposta, anche di diniego, affinché potessero riproporre domanda correggendo gli eventuali errori commessi o integrando laddove mancassero documenti. Non è stato così. Nell’ambito delle azioni intraprese nel privato sociale, ci siamo adoperati per assistere molte famiglie sia nei giorni prossimi alla vigilia, sia in quelli prossimi al primo del nuovo anno. Ulteriori segnalazioni giungono in relazione ai recapiti telefonici forniti dall’Amministrazione comunale sempre all’interno dell’avviso pubblico del 10 dicembre. Tante le telefonate andate a vuoto e i cittadini non richiamati. Nella migliore delle ipotesi, cioè quella che per onestà intellettuale dovesse ritenere che effettivamente l’Amministrazione stia procedendo secondo cadenze progressive, la riflessione si tradurrebbe nella consapevolezza di ritardi inaccettabili per i cittadini in difficoltà. Riteniamo insufficiente l’organizzazione attuata dall’Amministrazione comunale, non pienamente consapevole del disagio esistente in città a causa della pandemia. E’ urgente: 1) che l’Amministrazione comunale comunichi all’opinione pubblica per tramite degli organi di stampa volenterosi sul territorio quale sia il numero esatto delle domande ad oggi non esaminate e di quelle “scartate” che ancora non hanno avuto risposta per potere essere correttamente ri-trasmesse; 2) che l’Amministrazione comunale integri lo sparuto personale dei servizi sociali impiegato nell’esame delle migliaia di domande dei cittadini siracusani, prendendo atto che esaminare a gennaio le “domande errate” dei cittadini è un fallimento in ottica di assistenza al bisogno; 3) che l’Amministrazione proroghi la scadenza dell’11 gennaio per la presentazione delle domande perché essa stessa non è stata in grado di assistere il bisogno, comprendere le difficoltà della popolazione nella partecipazione al bando e aiutare la popolazione stessa a formulare correttamente le domande privilegiando il soddisfacimento del bisogno sull’alfabetizzazione informatica del cittadino; 4) che l’Amministrazione comunale apra uno sportello di assistenza ai cittadini per la formulazione delle domande così come fa in moltissimi altri casi di servizi sociali a domanda individuale; 5) che l’Amministrazione comunale potenzi il numero di recapiti telefonici forniti per la cittadinanza (due a fronte di migliaia di domande!) al fine di evadere la richiesta di assistenza e di riscontro ampiamente presente sul territorio; 6) che l’Amministrazione comunale integri l’organico addetto a rispondere ai cittadini ai recapiti telefonici individuati. Nella speranza che l’Amministrazione comunale abbia la capacità di mettersi in discussione, comprendere gli errori commessi e fornire le adeguate risposte alle necessità della popolazione entro la scadenza dell’11 gennaio, attendiamo fiduciosi le azioni concrete che metterà in campo in quest’ultima settimana.

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