SIRACUSA – “L’abbandono da parte di Lukoil dell’investimento multimilionario previsto proprio negli stabilimenti di Priolo Gargallo, rinunciando a partecipare alla manifestazione di interesse regionale per la costruzione di un termoutilizzatore di nuova generazione, rappresenta una notizia inquietante per il nostro territorio” Lo dichiara il parlamentare regionale della Lega Giovanni Cafeo nel corso del tradizionale incontro con la stampa di inizio anno. “Tale decisione – prosegue Cafeo – non può essere presa alla leggera ma deve rappresentare un forte scossone, quasi un’anteprima della crisi sociale che il territorio potrebbe vivere se, decidendo di non decidere, si lascia morire il settore del petrolchimico e della raffinazione. Continuando così, non sarà difficile prevedere la completa chiusura degli stabilimenti Lukoil entro due anni, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro”. Nell’analizzare il bilancio dell’attività politica svolta nel corso del 2021, l’On. Cafeo si è soffermato su quattro macroaree di intervento, nelle quali con più incisione si è provato a lasciare il segno sul territorio. La prima macroarea riguarda il settore produttivo e gli investimenti, con un focus sul presente e soprattutto sul futuro della zona industriale di Siracusa, di IAS, dell’autorità portuale di Augusta ma anche sul destino delle Zes e delle Zone Franche Doganali Intercluse, “queste ultime definitivamente abbandonate a causa della mancata nomina dei commissari da parte del Governo centrale“ spiega Cafeo, senza dimenticare gli altri settori come l’agricoltura e l’allevamento, l’artigianato e i servizi, anche attraverso la lotta per l’autodeterminazione della Camera di Commercio di Siracusa, letteralmente fagocitata da quella di Catania.
“Su questo fronte il confronto con il governo e le parti sociali è pressoché quotidiano – spiega Cafeo – proprio perché in ballo non ci sono numeri e statistiche ma il destino di migliaia di famiglie, legate al compimento o meno di scelte strategiche e di visione sulle quali ogni giorno chiediamo chiarimenti e certezze”.
In particolare, prosegue con attenzione la supervisione dell’iter di richiesta, per il petrolchimico di Siracusa, del riconoscimento dell’Area di Crisi Industriale Complessa, “con l’obiettivo – ribadisce l’On. Cafeo – di rilanciare l’intera area nell’ottica di una transizione energetica sostenibile e non certo di dismetterla”. Proprio quest’ultimo argomento è anche il tema del primo tavolo di approfondimento organizzato dal movimento Res all’interno del progetto ReStart, coordinato dal prof. Giuseppe Mancini.
Resta poi spinosa la questione della revisione del piano paesaggistico, “necessaria sia perché in alcuni casi totalmente ingessante per il territorio, sia perché paradossale, con il rischio di bloccare anche zone ZES destinate a godere dei vantaggi di fiscalità per chi decide di investire”.
La seconda macroarea è quella inerente la sanità, diventata ormai un settore di importanza fondamentale non soltanto per la salute dei cittadini ma anche per le conseguenze economiche di una pandemia che dopo averci illuso con una tregua adesso è ripartita con preoccupante vigore.
“Da questo punto di vista il rischio dopo due anni pieni di pandemia di covid è quello di non aver imparato ancora la lezione se non addirittura di aver sottovalutato la portata del fenomeno – ribadisce l’On. Cafeo – a cominciare dalla mancata stabilizzazione dei precari e in generale dalla carenza di organico che, nel momento di maggiore stress per la somministrazione dei vaccini nonché per l’esame dei tamponi, fanno trovare la sanità siciliana impreparata e le farmacie e i laboratori di analisi sovraccarichi di lavoro, al limite del sopportabile se non oltre”.
Il riferimento è ovviamente ai numerosi e documentati problemi riscontrati negli ultimi giorni del 2021, con file interminabili sia davanti ai drive-in per i tamponi sia nelle farmacie e nei laboratori che effettuavano tamponi, il tutto aggravato dalle carenze di personale riscontrate nei nosocomi di Lentini e Avola, entrambi strategici per il nostro territorio.
“L’etnocentrismo della sanità siciliana non può più essere giustificato né tollerato – continua il parlamentare della Lega – ed è per questo che, anche grazie al grande lavoro svolto da S.E. il Prefetto Scaduto, il nuovo ospedale di Siracusa dovrà essere l’obiettivo principale sul quale tutte le forze politiche e sociali della città devono convergere, unitamente al potenziamento delle strutture sanitarie già esistenti nel territorio. Sulla salute non si possono accettare compromessi di alcun genere”.
La terza macroarea riguarda le infrastrutture strategiche per il territorio, un tema spinoso perché quasi sempre in questo caso le buone intenzioni si scontrano con i lunghi e inconcepibili tempi burocratici.
“È così ad esempio per le vicende legate al corretto funzionamento del canale Galermi – ricorda l’On. Giovanni Cafeo – una battaglia che lo scorso anno sembravamo aver vinto grazie all’approvazione di un mio emendamento alla legge di stabilità regionale che stanziava risorse extra per la manutenzione straordinaria dell’opera idraulica ma che ancora oggi incredibilmente non sono state spese”.
Ma di altre grandi opere il nostro territorio avrebbe ancora bisogno, specie per risolvere il problema atavico dello stoccaggio dei rifiuti, ovvero dei già citati termoutilizzatori di ultima generazione: “il Governo Musumeci si è attivato tardivamente ma finalmente anche questo tema in Sicilia non è più un tabù – continua Cafeo – anche perché accanto ai proclami ideali che ovviamente condivido sul lungo termine, legati ad una totale gestione circolare dei rifiuti, i problemi dei cittadini sono purtroppo molto concreti e attuali e non possono ancora essere risolti con l’ampliamento o la creazione di nuove discariche. Dispiace per l’occasione persa dalla nostra provincia con la rinuncia di Lukoil a partecipare alla manifestazione d’interesse regionale, ma la costruzione degli impianti resta comunque una priorità”.
L’ultima ma non meno importante macroarea di intervento riguarda i temi culturali e lo sport, settori particolarmente danneggiati dalle restrizioni covid e che necessitano di politiche specifiche e di visione.
“Già attraverso il secondo tavolo tematico messo in campo dal movimento Res e coordinato da Antonio Gerbino, si sta lavorando ad un cambio strategico di approccio alla cultura per tutto il territorio di Siracusa – continua l’On. Cafeo – per avviare un percorso di preparazione alla candidatura di Capitale della Cultura Europea 2033, un lavoro non di facciata o peggio a fini elettorali, ma di prospettiva, propedeutico ad un ulteriore momento nel quale verrà poi redatto il dossier vero e proprio”.
“Le politiche sportive hanno assunto invece in questi anni il ruolo di cenerentola – dichiara ancora Cafeo – ossia sono diventate le più sacrificabili in nome di un’emergenza certamente imprevista e imprevedibile; oggi però è arrivato il tempo di reagire e di offrire alla città gli strumenti per un riscatto che parta anche dallo sport, attraverso il sostegno alle squadre più rappresentative ma anche alle piccole società dilettantistiche che offrono spesso alle ragazze e ai ragazzi un’occasione di riscatto oltre che di svago”.
“Non possiamo certo aspettarci miracoli dal 2022 – conclude il parlamentare regionale della Lega Giovanni Cafeo – ma faccio un appello a tutte le forze politiche affinché insieme possiamo farci portavoce delle esigenze del territorio, senza preconcetti o personalismi ma con l’unico obiettivo comune di guardare allo sviluppo e soprattutto di evitare una crisi sociale ed economica che lascerebbe in ginocchio la provincia e buona parte dell’economia regionale”.