SIRACUSA – Rimangono i numeri dei tamponi e i ritardi dell’ottenere i referti i maggiori problemi in Sicilia. Un nodo importante già sollevato da Michele Mangiafico, il quale traccia una possibile strada per ovviare a questo problema.
Tra tutti gli investimenti fatti a livello regionale, uno potrebbe essere quello risolutivo in grado (da solo) di poter fare il lavoro di tutta l’infrastruttura attualmente in campo di tutta la Sicilia, e anche di più. Si tratta di una tipologia di macchinari, molto all’avanguardia, in grado di processare un numero altissimo di tamponi.
“In Abruzzo, – spiega Mangiafico – l’Asl di Pescara, la cui popolazione è inferiore a quella di Siracusa, sia se si considerano i dati del comune capoluogo sia se si considerano quelli dell’intera provincia, ha acquistato una macchina per processare 2.400 tamponi al giorno. Sarà operativa tra una settimana e permetterà di superare la media di 500 tamponi al giorno che attualmente caratterizza questa azienda sanitaria. La macchina è di tecnologia americana e produzione cinese. Questo macchinario segue in ordine di tempo quello acquistato dal Veneto e ubicato a Padova, di produzione olandese, per processare 9 mila 600 tamponi al giorno e costato 400 mila euro. Il Veneto è al vertice nazionale per numero di tamponi realizzati ed è riuscito, con questa strategia, a ridurre drasticamente contagiati e deceduti rispetto alla propria popolazione”.
In un momento, come quello che stiamo vivendo, in cui si va verso la Fase 2, e quindi verso la convivenza col il virus, il numero dei tamponi effettuati a livello regionale, in Sicilia, sembra diminuire, andando ad analizzare sempre meno il quadro del territorio. A confermarlo sono i numeri. Ieri, secondo quanto diffuso dalla Regione siciliana, sono stati effettuati 3.086 tamponi; il giorno prima, il 24 aprile, ne sono stati effettuati 3.015. E ancora: 3.418 il 23 aprile, 3.639 il 22 aprile e 3.720 il 21 aprile.
“La provincia di Siracusa, di contro, – analizza Mangiafico – viaggia al ritmo di 200 tamponi al giorno, con una recente dichiarazione dell’azienda sanitaria che promette dalla prossima settimana di passare da 200 a 400 tamponi. I numeri della provincia di Siracusa, come sappiamo, determinano ritardi nell’esecuzione dei tamponi e nella trasmissione dei referti, che pesano anche gravemente sul ritorno di molti cittadini alle proprie attività lavorative”.
“Se è vero che sono state investite ingenti risorse da parte della Regione Siciliana per fronteggiare la crisi socio-economica del nostro territorio, cifre di molto superiori a quella necessaria per l’acquisto di un macchinario di questo tipo, mi chiedo: – conclude – che senso ha non indirizzare una parte di queste risorse verso l’obiettivo di accelerare la mappatura della popolazione e consentire, quindi, che i cittadini possano riprendere prima e in sicurezza le proprie attività lavorative, riprendendo la vita produttiva indispensabile per la ripresa economica?”