SIRACUSA – Emergenza rifiuti in Sicilia, il deputato regionale del Partito democratico, Tiziano Spada, ha presentato un’interrogazione, al presidente della Regione e all’assessore per l’Energia e i Servizi di pubblica utilità, per avere chiarimenti sulla procedura per la realizzazione di due inceneritori nel territorio regionale. In particolar modo, il parlamentare regionale chiede «quale sia stata la procedura adottata per stabilire il quantitativo di rifiuti da incenerire, per determinare i due sovrambiti. per localizzare gli impianti e se siano rispettate le normative vigenti e le indicazioni del piano regionale dei rifiuti». Da chiarire anche «quale sia la proiezione fatta dal Governo al fine di rispettare la scadenza del 2035 per il calcolo dei rifiuti non soggetti ad operazione di recupero di materia; quale sia il punto di equilibrio economico, calcolato come costo di conferimento all’ingresso dell’impianto, per un impianto di incenerimento che produca solo energia elettrica come nelle circostanze climatiche tipiche della regione mediterranea e quale sia di conseguenza il riverbero in materia di tariffa a carico dei cittadini». Chieste informazioni, infine, anche sui «dati conoscitivi di base in termine di contaminazione pregressa di specie chimiche correlabili alle emissioni di un inceneritore e i possibili bersagli in termini di animali e persone; quale sia l’impatto economico sulle emissioni di gas climalteranti che devono essere compensati nel caso di incenerimento di rifiuti; quale sia la compatibilità di tale scelta con gli obiettivi del Regolamento UE 2021/241; quali ristori spetterebbero al soggetto proponente nel caso di ricorso al project financing per un inceneritore con recupero di energia detto comunemente termovalorizzatore o termoutilizzatore, ove la quantità di rifiuti mandati alla distruzione termica non fosse più quella di progetto; quali accordi abbia preso l’amministrazione con gli specifici consorzi per il recupero materia». Un’interrogazione, quella del parlamentare Tiziano Spada, che ha determinato un vero e proprio caso politico a Palermo, evidenziando falle e incongruenze di un sistema rifiuti ormai in crisi in Sicilia, dove aumenta la raccolta differenziata ma rimane costante il conferimento dell’indifferenziata. È quanto si evince, infatti, dalla risposta dell’assessore regionale per l’Energia e per i Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, il quale ha evidenziato «un fatto abbastanza strano», per usare le sue parole, e cioè che «aumenta la differenziata ma in realtà l’indifferenziata resta la stessa». Quindi è stato siglato un accordo con l’Università di Palermo «per individuare i flussi del conferimento – si legge nella risposta all’interrogazione del deputato Tiziano Spada – stabilire la percentuale e di conseguenza quello che serve alla Sicilia. Da lì scaturiscono non solo i numeri dei termovalorizzatori ma anche la quantità di prodotto che devono assorbire».