SIRACUSA – La Corte d’assise di Siracusa è sbarrata ai giornalisti. È quanto ha potuto toccare direttamente con mano stamattina il collega Gaetano Scariolo, cronista di Nera e Giudiziaria, che si accingeva a seguire un processo penale e si è visto impedire l’accesso all’aula delle udienze da un carabiniere, che ha fatto riferimento a una decisione presa dal presidente della Corte nel nome del contenimento del Covid.
Tutto questo nonostante il collega fosse l’unico giornalista presente, indossasse la mascherina e nell’aula ci fosse spazio sufficiente per garantire il distanziamento tra tutti i presenti. E’ quanto hanno scritto il segretario provinciale dell’Assostampa Prospero Dente e il Fiduciario provinciale del Gruppo Cronisti Massimo Ciccarello in una nota a firma congiunta per protestare contro la decisione intrapresa bei confronti del giornalista.
“Consideriamo quanto accaduto incomprensibile, perché è stato impedito il diritto di cronaca in un’aula di Tribunale penale – hanno scritto – , proprio in un momento in cui la necessaria pubblicità dei processi può essere esclusivamente garantita dalla presenza di un giornalista, stante l’impossibilità di accesso del pubblico per ragioni di sicurezza anti-Covid. Non a caso, anche nel pieno dell’emergenza della scorsa primavera, il Governo ha sempre garantito l’informazione attraverso il libero esercizio dell’attività giornalistica. Sarebbe impossibile assicurare la corretta informazione di rilevante interessa pubblico, costituzionalmente tutelata, se i cronisti non sono messi nelle condizioni di poter accedere direttamente alla fonte delle notizie, quali sono appunto i dibattimenti per i quali è normalmente ammessa la presenza di pubblico.
In tutti questi mesi i giornalisti hanno dato prova di senso di responsabilità cercando sempre di conciliare, anche nelle condizioni più difficili, pur a rischio della loro incolumità, le esigenze del lavoro con il rispetto delle norme anti-contagio. Vogliamo credere che quella del presidente della Corte sia stata solo una precauzione fraintesa e non una sottovalutazione del ruolo dell’informazione professionale all’interno di un tribunale penale.
Auspichiamo pertanto che il Presidente del Tribunale di Siracusa, alla quale ci siamo già rivolti, adotti le misure necessarie per il libero accesso dei cronisti, pur nel rispetto delle cautele anti-contagio”.