SIRACUSA – La Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un’inchiesta per accertare le responsabilità degli incendi avvenuti tra il 22 e il 25 luglio. A darne notizia è Michele Mangiafico, leader del movimento Civico 4. Secondo quanto appreso, questa inchiesta può essere uno strumento efficace per la lotta agli incendi, in quanto, oltre a colpire il fenomeno a valle, intende andare alle cause all’origine del problema, cioè coinvolgere anche coloro che lasciano i propri terreni incolti, in stato di incuria, quando non di totale abbandono, strapieni di sterpaglie ed erbe secche. Senza questa lotta alla radice, il problema si ripresenterà in tutta la sua gravità.
Per tale motivo Mangiafico, a nome del movimento, chiede – come già fatto a mezzo social – all’Amministrazione comunale di “pulire tutti i terreni di proprietà comunale che puntualmente vengono lasciati in stato di abbandono anche dopo la data del 15 giugno e in contrasto con la stessa ordinanza sindacale n. 8/gab. del 10/05/2023 e con la legge regionale 16/96 e successive integrazioni e modifiche. Il Sindaco e l’Assessore al ramo non si limitino a veicolare informazioni sui comportamenti da tenere in caso di elevate temperature ma investano con urgenza ogni risorsa necessaria ad un’attività di pulizia straordinaria dei terreni comunali che sono ancora rischio di incendio in questa lunga e travagliata estate”.
Sono moltissime le segnalazioni che il movimento ha ricevuto nelle ultime ore, tra cui roghi e rischio incendi in: via Barresi, via Teofane, via Cannizzaro, via Monte Renna, via Jugoslavia, via delle Orchidee a Cassibile, le arre retrostanti via Gubernale, l’area tra viale Tica e via Mazzanti, via Modica, l’area antistante via Paternò, l’area intorno a largo Maria Grazia Cutuli e a via Randazzo, traversa Gebbiazza, terreno presso via Matteo Beneventano del Bosco, area tra via Avola e via Luigi Monti, terreno tra via Algeri e via De Caprio, via Giuseppe Reale, tutta la zona di Tivoli.
All’Amministrazione comunale di Siracusa Mangiafico addebita altre due distinte responsabilità sull’argomento.
“La prima è quella di non essere intervenuta in danno sui terreni privati incolti non ripuliti entro il 15 giugno, con una responsabilità per mancanza di controllo e vigilanza, ripulendoli e accollandone i costi ai proprietari, cosa che invitiamo immediatamente a fare. – spiega – La seconda responsabilità è legata alla consapevolezza che esiste un “Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi e di vegetazione (Piano AIB). Triennio 2023/2025” deliberato dalla Giunta Regionale. Tra i compiti attribuiti ai comuni (quindi anche a Siracusa) c’è quello di provvedere, a censire, tramite apposito catasto, i soprassuoli percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio, cosa che riteniamo che l’Amministrazione comunale non abbia fatto e ci chiediamo quel poco di diserbo che ha fatto in base a quali criteri lo abbia fatto, lasciando che poi siano sempre gli stessi i terreni pubblici che prendono puntualmente a fuoco.”