SIRACUSA – “Dopo oltre due mesi di raccolta delle firme per il Referendum di parziale abrogazione della legge elettorale Rosatellum, per restituire ai cittadini italiani il diritto di scegliere i propri Parlamentari, dopo ben 18 anni e mezzo di incostituzionale nomina da parte dei leader dei partiti, non viene meno la congiura del silenzio che ha, sin dall’inizio, impedito qualsivoglia sostegno mediatico e la possibilità di per essere valutato e apprezzato dalla vasta opinione pubblica nazionale”. Lo ha detto il referente per la Sicilia Orientale del Comitato Referendario Io Voglio Scegliere Nicola Bono al termine della conferenza di presentazione della proposta. “Esempio eclatante di tale condizione, l’articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 19 agosto scorso, a firma di Stefano Passigli, – ha detto – che ha individuato con precisione gli errori dei partiti nella modifica delle leggi elettorali, citando esplicitamente il “Porcellum” del 2005 di Calderoli, e definendolo “uno dei principali fattori che hanno contribuito alla caduta della partecipazione politica dei cittadini”, e tutto ciò senza che lo stesso autore, né tanto meno il Corriere della sera, hanno fatto cenno alla esistenza del referendum Io Voglio Scegliere, che è stato indetto esattamente per restituire agli italiani tali diritti. In tal modo si nasconde all’opinione pubblica nazionale, una notizia fondamentale per la tutela della democrazia e dei diritti costituzionali degli italiani, e cioè che c’è uno strumento costituzionale operativo per ribaltare la narrazione e restituire il mal tolto agli italiani. Quello che sta accadendo in Italia è molto grave, perché somiglia ad una congiura del silenzio, per tutelare i privilegi dell’oligarchia partitocratica. E invece è questo il Referendum madre delle regole della democrazia (altro che il Premierato, che invece realizzerebbe, così restando le cose, un’ulteriore supremazia dell’esecutivo sul legislativo, molto peggiore di come già non sia). Il referendum Io Voglio Scegliere esalta il concetto di Democrazia Rappresentativa, che lo è solo a condizione che i parlamentari rappresentino i cittadini e non i leader dei partiti, perché solo così di realizza la sovranità popolare e si nobilita il potere legislativo, che deve essere esercitato in libertà e non mai da Yes-man. Nessuno può negare che l’Autonomia Differenziata non sarebbe mai stata approvata se i parlamentari fossero stati espressione dei cittadini e non dei leader dei partiti. Se non si riesce a restituire ai cittadini il diritto di scelta, quante altre leggi come questa sarà costretto a subire il popolo italiano? Ma c’è anche un’altra ragione che impone una diversa attenzione generale sul referendum di abrogazione parziale del rosatellum, e cioè il raggiungimento del quorum, che è troppo alto, e di fatto costituisce un’altra incostituzionalità, che dovrebbe essere presto oggetto di una forte attenzione. Occorre in pratica una iniziativa per la cancellazione del quorum dalla costituzione, perché da anni obbligare al risultato impossibile del 50 per cento più uno dei cittadini elettori, è di fatto la negazione del diritto di utilizzo corretto dei referendum abrogativi. Ma questo limite, che da 13 anni impedisce il cambiamento, oggi potrebbe essere superato proprio grazie al referendum Io Voglio Scegliere, che porterebbe svariati milioni di cittadini a intervenire nel voto sui temi della restituzione dei diritti costituzionali, che altrimenti non li vedrebbero interessati al voto, favorendo in tal modo anche gli altri referendum in corsa.
Queste sono le ragioni dell’importanza di questo referendum, oscurato e trascurato, per mancanza di sostegni, ed il motivo che oggi siamo qui per chiedere con forza e convinzione aiuto ai media, ai cittadini e a quanti capiscano che la differenza la fa soprattutto, per il presente e per il futuro, la restituzione del diritto di scelta ai cittadini italiani.
Chiediamo pertanto ai media, per le ultime settimane che rimangono, di concentrare gli sforzi sui temi del referendum Io Voglio Scegliere, segnalando il link della piattaforma digitale pubblica, più volte e sintetizzando l’importanza per tutti i cittadini che tale referendum raggiunga l’obiettivo delle firme.
Aiutateci a difendere la Democrazia.
Segue link: https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open
Per accedere occorrono lo SPID, o la CIE (Carta d’identità elettronica)
I quattro quesiti referendari di Io Voglio Scegliere sono i primi appena si accede alla piattaforma digitale pubblica.