Siracusa, Inclusione, libertà e responsabilità. La provincia di Siracusa pianta le radici della legalità. Da Noto a Lentini

Siracusa, Inclusione, libertà e responsabilità. La provincia di Siracusa pianta le radici della legalità. Da Noto a Lentini

LENTINI – Tricolore e inno nazionale; canti, disegni, letture di ragazzi piccoli e piccolissimi hanno reso una festa l’arrivo in provincia di Siracusa, il 15 e il 16 dicembre, delle prime quattro “piantine di Falcone”, destinate al Palazzo di Giustizia e agli Istituti Comprensivi “Francesco Maiore” di Noto, “Nino Martoglio” di Siracusa e “Riccardo da Lentini” di Lentini, dov’era presente pure una rappresentanza della Consulta studentesca. È solo l’inizio di un programma di diffusione delle talee nel nostro territorio – ha sottolineato il Procuratore della Repubblica, dott.ssa Sabrina Gambino – come segno tangibile della sfida di ogni giorno per l’affermazione della legalità. Le talee sono infinite, tante quante può produrne un albero durante la sua lunga vita e così i germogli che speriamo di diffondere nel territorio, nei cuori e nelle menti della nostra provincia così come l’idea di cura, attenzione e salvaguardia che deve usarsi nei confronti della pianta e che non è dissimile da quella che ci è richiesta per la nostra terra, per le donne e gli uomini che la abitano, perché non c’è consorzio civile senza l’apprezzamento della bellezza della giustizia. Rappresentanti di istituzioni e studenti, con un’unica voce, infatti, hanno declinato i valori di coesione, giustizia e rispetto delle diversità, quali solide radici sulle quali edificare un futuro nel quale ognuno possa sentirsi accolto e riuscire ad esprimere le proprie potenzialità. In ogni scuola, i ragazzi hanno: eseguito l’Inno di Mameli; dato lettura di brani in ricordo del giudice Falcone, che proprio a Lentini aveva iniziato la sua carriera come Pretore; realizzato rappresentazioni grafiche dei valori repubblicani; messo a dimora, con commuovente cura, le piccole talee rendendo tangibile la comune volontà di realizzare quel mondo migliore che ognuno ha il diritto di sognare. Particolarmente emblematico e toccante è stato il contributo degli studenti e dei docenti dell’I.N.D.A., con un’appassionata esecuzione di canti in swahili e un’impeccabile lettura del monologo di Atena ai cittadini in Eumenidi di Eschilo. I Sindaci, Corrado Figura, Francesco Italia e Rosario Lo Faro, hanno posto l’accento sul ruolo centrale della scuola nell’alimentazione della cittadinanza attiva, responsabile e consapevole, quale motore di un autentico cambiamento sociale. A suggellare l’importanza del talento individuale al servizio della collettività, durante le cerimonie sono state consegnate le onorificenze “al merito della Repubblica” al dott. Marcello Mauceri, medico della Polizia di Stato, e ai Luogotenenti Antonino Sangari, dell’Arma dei Carabinieri, e Antonino Luciano De Marco, della Guardia di Finanza, il cui valore umano e professionale è stato esaltato anche dal Questore e dai rispettivi Comandanti provinciali. Alle scuole partecipanti e all’I.N.D.A. il Prefetto, Giusi Scaduto, ha tenuto a consegnare l’attestato di “Volontario della Repubblica” che, seppur privo di valore giuridico, vuole simboleggiare la riconoscenza per la dedizione e la passione con cui ciascun destinatario si mette a disposizione del bene comune, mosso da sentimenti di solidarietà ed empatia. Un convinto ringraziamento il Prefetto ha rivolto, poi, ai dirigenti Desirèe Coco, Clelia Celisi, Mauro Mangano, e a tutto il personale scolastico complimentandosi per la straordinaria opera educativa svolta, i cui segnali sono evidenti nella vitalità, creatività e partecipazione di ciascun alunno, sintomi di promettenti percorsi di crescita. Il Prefetto, infine, ha esortato i giovani a curare la talea così come il proprio talento: la prima, anche per gli studenti del futuro, come esempio di impegno civile e di etica della responsabilità; il secondo, per contribuire ad una società sempre più inclusiva, sostenibile e progredita. Con l’augurio – ha concluso – che domani possiate voi stessi essere destinatari di un’onorificenza al merito, come quelle che abbiamo appena consegnato.

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